Tribunale, sotto accusa le pulizie
BELLUNO. Le impiegate fanno le pulizie. Stavolta sotto processo ci va la polvere del palazzo di giustizia, dopo che l’impresa delle pulizie Puliart ha ridotto da quattro a due ore e mezza il turno quotidiano delle due dipendenti che si occupano di pulire gli ambienti del tribunale e della procura della Repubblica.
Nei quattro piani della struttura di via Segato, si contano tanti locali e una trentina di bagni e il tempo materiale per far brillare sanitari e ceramiche non c’è, per quanto brave e apprezzate siano le donne. Più di qualche dipendente ha cominciato a lamentarsi, qualcun altro si sta arrangiando in qualche modo. Sabato scorso è capitato di vederne almeno due con guanti, mocio e detersivo. Pulizie fai da te, almeno quelle del proprio ufficio.
Il colpevole generico è la crisi economica, con i relativi tagli; quello più specifico il passaggio di competenze dal Comune di Belluno al ministero della Giustizia, che è subentrato nell’appalto. Non è l’unico problema quello delle pulizie. Solo qualche settimana fa, si era discusso dei contratti telefonici per i cellulari del turno dei magistrati della procura: «Ma questo è sicuramente molto sentito», sottolinea il procuratore capo Francesco Saverio Pavone, «non sono interessato soltanto io, ma anche e soprattutto la presidente del Tribunale, Antonella Coniglio. Ci sono state delle lamentele da parte di alcuni lavoratori, che hanno tutto il diritto di operare nelle migliori condizioni di salubrità. Non ho capito il motivo della riduzione dell’orario di lavoro e di spiegazioni non ne ho avute, da parte della ditta che a suo tempo aveva vinto l’appalto. Purtroppo non ci sono stati contatti diretti, in queste settimane. Le due ragazze sono bravissime e questo lo sosteniamo tutti, ma non hanno il tempo che servirebbe a fare tutto il lavoro e questo penalizza sia chi ci lavora che chi frequenta gli uffici giudiziari: imputati, avvocati e testimoni. Ho scritto una dura lettera in proposito, e mi auguro che si possa trovare una soluzione il più velocemente possibile».
Tra i rappresentanti dei lavoratori, c’è l’amministrativo Mario Barone: «Ci sono effettivamente delle lamentele, in particolare per quanto riguarda i servizi igienici. Ce ne sono tanti, al di là di quelli disseminati lungo i corridoi dei piani e richiedono una disponibilità di tempo più ampia di quella che può attualmente garantire la Puliart. Quello che chiediamo è un orario più calibrato sulle esigente di un palazzo grande e articolato come quello in cui stiamo lavorando da anni. Ci sarà un incontro il prossimo 15 febbraio, nel quale il tribunale cercherà di far valere questa richiesta, in maniera da correggere il tiro e migliorare una situazione, che ora non può soddisfarci. Ci vogliono più ore, su questo non c’è dubbio».
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