Trichiana, imbrattata la madonna del Frontal

Dipinta e deturpata con scritte sataniche la statuetta sopra Melere
TRICHIANA. La madonnina conciata come una divinità pagana. L’arco a tracolla e la pelliccia sulle spalle potrebbero ricordare la Diana dea della caccia della mitologia romana. Ma chi ha danneggiato la statua sul monte Frontal si è preso la briga anche di dipingerla con cinque colori e deturparla con scritte a sfondo satanico, pentacoli e numero della bestia 666. La statua è collocata in una radura sopra Trichiana, una quarantina di minuti di cammino oltre Melere, dove si svolge una tradizionale e frequentatissima sagra estiva. Non è un luogo alla portata di qualsiasi camminatore, ma lo si può raggiungere anche dal versante della montagna che guarda la provincia di Treviso.


Mistero su chi possa essere stato, anche perché non è la prima volta che succede: «L’avevo sistemata lì solo l’anno scorso, appena dopo Pasqua e, a distanza di qualche giorno mi avevano informato del fatto che erano comparsi segni satanici, oltre che gomme da masticare sul viso», spiega il proprietario Renè Viel, «stavolta si è andati parecchio oltre e non capisco chi possa essere stato. Lassù ci arrivano soltanto cacciatori ed escursionisti, pertanto tenderei a escludere che si sia trattato di una ragazzata da parte di chi non ha altro da fare. Invito chiunque possa aiutarmi a darmi tutte le informazioni necessarie».


Nessun sospetto preciso. Nessuno che voglia male a Viel, almeno che si sappia. Qualcun altro potrebbe pensare anche a una divinità induista, visto il puntino sulla fronte, ma è soltanto un’ipotesi: «Non mi risulta davvero, tanto più che mi pare sia stato danneggiato anche un capitello da un’altra parte. Non so nemmeno se ci possa essere una qualche setta satanica da queste parti, quello che mi dispiace è che si voglia colpire qualcuno, che è profondamente devoto alla Madonna e prova un grande affetto verso quella statua, che non dà davvero fastidio a nessuno. C’è voluto anche del tempo per ridurla così».


Insopportabile vedere la piccola e cara scultura in quelle condizioni: «Nel più breve tempo possibile la rimetterò a posto, con la speranza di non avere altre brutte sorprese», garantisce Viel, «mi armerò di solvente, per togliere tutta quella vernice sprecata e la dipingerò color bronzo. Intanto, continuo a chiedermi chi possa essere il colpevole e invito chiunque sappia qualcosa a contattarmi. Non ho ancora fatto denuncia».


Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi