Trichiana, nel bilancio mancano 200.000 euro
TRICHIANA. Duecentomila euro. Tanti ne mancano, a Trichiana, per riuscire a chiudere il bilancio 2012. Colpa del taglio (l'ennesimo) dei trasferimenti da Roma, degli aumenti che hanno interessato praticamente ogni settore, di una crisi del mondo dell'industria che rende incerte diverse entrate.
Per esempio quelle della discarica comunale, che lavora soprattutto con gli scarti della Ceramica Dolomite, azienda che naviga in acque agitate da diverso tempo. Sommando tutti questi fattori il risultato è uno: «Al momento attuale dobbiamo reperire ancora 200 mila euro per chiudere il bilancio», spiega il sindaco, Giorgio Cavallet. A ciò va aggiunto che nel 2012 l'amministrazione non potrà accendere mutui, perché il Governo ha stabilito di abbassare progressivamente il limite all'indebitamento dei Comuni.
Quest'anno si può arrivare all'8% (cioè il totale degli interessi sui mutui aperti non può essere superiore all'8 per cento delle entrate nelle casse comunali), ma nel 2013 sarà al 6%. Trichiana sta già oltre il 7%, e accendere un mutuo che andrà in ammortamento con il prossimo anno non si può. Il che significa, di fatto, investimenti bloccati. Il primo cittadino sta lavorando da mesi, insieme alla sua squadra, per far quadrare i conti, e per uscire dall'impasse ha pronte delle misure: alienazioni e vendita di legname.
«Speriamo di riuscire a vendere un paio di fabbricati per i quali abbiamo già indetto delle aste», afferma Cavallet. Si tratta di una casa in buono stato a Confos, con attorno una buona porzione di terreno edificabile, valutata 200 mila euro, e di un'abitazione più modesta a Cavassico Superiore, che vale 40 mila euro. Con queste due alienazioni il Comune incasserebbe 240 mila euro, e potrebbe tirare un sospiro di sollievo. Inoltre, si punta alla vendita di legname per racimolare qualche decina di migliaia di euro, che verrebbero reinvestiti per cofinanziare un intervento di apertura di una nuova strada, che darebbe accesso a lotti boschivi impervi. Con il Piano di sviluppo rurale Trichiana si è accaparrata 300 mila euro di contributi, ma per utilizzarli deve mettere una quota di cofinanziamento, e i soldi mancano. «Se riuscissimo a vendere il legname che proviene dai lotti a cui abbiamo accesso potremmo ottenere sui 30-40 mila euro, che andrebbero reinvestiti nell'intervento per aprire la nuova strada», spiega il sindaco. «Si innescherebbe così un circolo virtuoso, perché potremmo vendere altro legname e avere così altri fondi per cofinanziare i contributi giunti con il Psr». Alla fine il sindaco mostra un cauto ottimismo, ma sarà inevitabile ritoccare qualche tariffa: «Abbiamo aumentato, ma solo dell'indice Istat, tutte le tariffe comunali. Ora può darsi che ritoccheremo anche l'Irpef».
Alessia Forzin
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