Trichiana non dimentica Gino Reolon, il sindaco di tutti

TRICHIANA. Una giornata semplice e intensa, ricca di voci e ricordi. Una giornata lontana da ogni retorica per ripercorrere, a vent’anni dalla morte, la vita e l’opera di Luigi “Gino” Reolon, sindaco...

TRICHIANA. Una giornata semplice e intensa, ricca di voci e ricordi. Una giornata lontana da ogni retorica per ripercorrere, a vent’anni dalla morte, la vita e l’opera di Luigi “Gino” Reolon, sindaco di Trichiana negli anni ’50 e ’60, ma anche presidente (tra gli anni ’70 e ’90) della Comunità montana Bellunese.

Ieri Trichiana ha reso omaggio a Reolon in due momenti. Il primo è stato l’intitolazione della palestra comunale: una cerimonia accompagnata dalle note dell’inno d’Italia e alla presenza dei rappresentanti delle scuole elementari e medie di Trichiana, del sindaco Fiorenza Da Canal e delle associazioni. Poi, in sala San Felice, si è tenuto un convegno che ha permesso di conoscere Gino Reolon come uomo, maestro, politico, amministratore. Sono intervenute molte persone che con lui hanno condiviso un’amicizia, un’appartenenza politica, un impegno a favore della collettività. «Mi piace sottolineare come i diversi interventi siano stati dei ricordi vivi, a volte commoventi, di persone che con il maestro Gino hanno compiuto un po’ di strada» spiega Pietro Ranon, del comitato promotore. «Una persona dagli ideali vivi, amministratore appassionato che ha saputo fare sintesi, guardare avanti e investire non solo in opere materiali, ma anche in formazione e cultura».

Di lui sono stati ricordati anche la visione della montagna come una realtà unitaria, al di là dei confini amministrativi, la sua attività a favore dello sviluppo del territorio, inteso anche come antidoto all’emigrazione, la sua capacità di valorizzare le competenze di ognuno. (a.f.)

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