Triplicati i senza lavoro crollo verticale dei consumi

La spesa pro capite dei bellunesi è calata del 29,6% negli ultimi sette anni il tasso dei disoccupati sale del 232%. Numeri ok sul risparmio e sull’istruzione
Di Paola Dall’anese
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL

BELLUNO. Crollo dei consumi del 30%, ma soprattutto un aumento della disoccupazione che fa accapponare la pelle: +232%. Sono questi gli effetti negativi più rilevanti della crisi economica in provincia di Belluno, segnalati da un’indagine effettuata da “Il Sole 24 ore”, che ha preso in esame il periodo che va dal 2007 al 2013. Dieci gli indicatori esaminati: reddito, prestiti, acquisti di immobili, beni durevoli e auto, depositi in banca, tasso di laureati, spesa per i farmaci e rifiuti prodotti.

Il dato complessivo. A livello complessivo, il Bellunese occupa nella graduatoria del quotidiano economico il 66° posto (una posizione bassa, che significa che l’impatto della crisi non è stato poi così pesante), condividendo la performance con altre cinque province venete (Venezia, Treviso, Verona, Padova, Vicenza; a Rovigo, invece, le cose vanno un po’ peggio - 42° posto).

Le performance negative. Due gli indicatori che invitano a riflettere: Belluno è al sesto posto come numero di persone senza impiego, mentre occupa la vetta per la contrazione della spesa. Se nel 2007 i bellunesi spendevano 1.306 euro ogni anno per acquistare mobili, elettrodomestici e apparecchi informatici, nel 2013 ne hanno spesi appena 920 pari ad un calo del 29,6%. Al secondo posto, invece, c’è Rovigo con -25,5%. Le performance migliori a livello italiano sono per la Valle d’Aosta, che rileva addirittura un aumento della spesa familiare del 12,5%. Non è andata meglio per il tasso di disoccupazione: nel 2007 nel Bellunese questo indice era pari al 2,1%, uno dei più bassi a livello nazionale; sei anni più tardi è salito al 7,2%, con un incremento del 232,8%.

Le voci positive. La provincia montana se la cava negli altri settori: positivi i dati per i depositi bancari aumentati del 112%, segno che i cittadini stanno risparmiando, e sui prestiti personali diminuiti dell’11,6%. Anche il Pil tiene, anzi cresce del 4,3%, passando da 26.053 euro a 27.180 euro pro capite. Sul fronte dell’istruzione il Bellunese regge l’urto, incrementando il numero di laureati dal 2007 al 2013 del 21,2%. Diminuiscono del 19,5%, invece, i prezzi delle case da acquistare, mentre sono dimezzate le spese per l’auto (-51,2%). Praticamente invariati gli esborsi per l’acquisto di farmaci (-0,6%), si registra un calo dell’1,8% dei rifiuti prodotti, indicatore che va di pari passo anche con la contrazione dei consumi.

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