Tris di premiati con la “Penna alpina” a Feltre, oggi la sfilata
FELTRE. Il Settimo Reggimento e tutte le penne nere hanno abbracciato ieri i genitori di Sebastiano Ville, l'alpino del Battaglione Feltre caduto in Afghanistan nel 2010, che sono arrivati dalla Sicilia ad assistere in Birreria Pedavena alla cerimonia di consegna della "Penna alpina per la nostra montagna". È il premio dell'Ana Feltre per l'alpinità, che nell'ambito del raduno del Battaglione Feltre e gruppo artiglieria da montagna Agordo quest'anno si lega a doppio filo alla protezione civile, protagonista con le dimostrazioni delle squadre specialistiche all'interno della caserma Zannettelli ieri pomeriggio, proprio nell'anno del quarantesimo anniversario del terremoto del Friuli che segna la nascita della protezione civile stessa.
E il legame arriva fino all'architetto feltrino Francesco Doglioni, che dopo il sisma del 1976 si è prodigato per la ricostruzione del Duomo di Venzone e per questo motivo è stato uno dei premiati con la Penna alpina 2016, insieme alla giovane dottoressa Caterina Fontanella, che con una équipe di ricerca ha identificato una metodologia per l'individuazione delle recidive nel cancro al seno. Si è aggiunto poi un riconoscimento speciale, che le tre sezioni provinciali dell'Ana - Feltre, Belluno e Cadore, unite - hanno consegnato da parte di tutto il popolo alpino bellunese al vescovo emerito Giuseppe Andrich, figlio di un reduce alpino dal fronte greco-albanese, sempre vicino all'associazione nazionale alpini e ai suoi principi.
«Senza alpini come farò?» è il ritornello del canto citato da monsignor Andrich. «Sono rimasto commosso dal ricordo di mio papà alpino», le parole del vescovo emerito, che ha sottolineato quello che rappresentano le penne nere: «Dobbiamo essere uniti per superare le difficoltà e la celebrazione della protezione civile fa pensare a tutta l'opera di soccorso, di tipo fattivo, ma anche con la presenza di persone che danno fiducia. È importante poi mantenere la speranza e trasmetterla alle nuove generazioni, anche per quanto riguarda la sorte della nostra terra e penso anche a chi ha responsabilità amministrative e pubbliche».
Il premio intitolato a "Giangi Bonzo" e attribuito a un militare in armi è andato infine al Primo Maresciallo Luogotenente Francesco Mearilli del Settimo Reggimento, previsore militare di neve e valanghe. «Sono un po' emozionato e onoratissimo. Un ringraziamento all'Ana Feltre», ha detto. «Spero che il lavoro che ho fatto in questi anni possa essere stato utile per chi frequenta la montagna e soprattutto deve essere prudente nel frequentare la montagna».
C'era anche il presidente nazionale dell'Ana Sebastiano Favero, che ha fatto «un plauso al lavoro della sezione di Feltre con l'istituzione sette anni fa del premio. Gli alpini credono in quello che fanno e sono legati al territorio». Lo ha sottolineato anche il presidente dell'Ana Feltre Stefano Mariech, ribadendo lo spirito del raduno "Orgoglio alpino", che è quello di «collegare l'attività che facciamo alla cittadinanza». Oggi il gran finale, con la messa in caserma alle 8.30 e la sfilata per le vie della città alle 10.30. Per chiudere, alle 12.30 verrà servito il rancio alpino, ancora all'interno della Zannettelli.
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