Troppe auto sui passi: in estate raccomandata la chiusura parziale
CORTINA. Fra un anno, a fine settembre o in ottobre, ci sarà la visita degli ispettori alle Dolomiti protette dall’Unesco. Una visita delicata, per constatare quali misure sono state introdotte dalle Province di Belluno, Bolzano, Trento, Pordenone e Udine per garantire la sostenibilità dell’ambiente. E’, quindi, molto probabile che per quella data, o meglio durante la prossima estate, le Province interessate adottino provvedimenti di contenimento, ad esempio, del traffico sui passi dolomitici, con la chiusura parziale degli stessi, relativamente a determinati giorni e in limitati orari. Il consiglio di amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco, infatti, riunitosi l’altro giorno a Cortina, ha licenziato lo studio della società Eurac di Bolzano che ha misurato la quantità d’auto sui passi principali, scoprendo che sul Sella, il più frequentato, arrivano a un milione e 200 mila l’anno. Decisamente troppe, per cui saranno necessarie – si è convenuto – misure di contenimento. Misure, però, che spettano alle Province.
E che riguarderanno, per Belluno, soprattutto il Pordoi.
Difficilmente, infatti, gli ispettori dell’Unesco chiuderebbero un occhio su un impatto così grave. Entro fine anno – è un’altra decisione del cda della Fondazione – sarà elaborato un piano strategico per un turismo sostenibile.
Con interessanti impegni soprattutto per l’uso della bicicletta. La prima bozza del documento riguardante il turismo è stata elaborata da Cesare Micheletti in collaborazione con l'Eurac e le cinque province della Fondazione.
«Il piano sul turismo sostenibile», sottolinea l'assessore Richard Theiner, che ha presieduto il cda, «rappresenta un passaggio chiave della strategia generale di gestione delle Dolomiti, e nel corso del 2016 dovrà essere valutato dall'Unesco che effettuerà l’ispezione».
L’orientamento è di stoppare nuovi impianti di risalita, a meno che non siano il rinnovo delle strutture esistenti. Non mancherà un invito, in tal senso, perché l’assalto di nuova impiantistica non arrivi da oltre “confine”, a ridosso dunque dell’area tutelata, come si sta verificando. Ma, anche in questo caso, le decisioni non spettano alla Fondazione – come tiene a precisare la segretaria Marcella Morandini – bensì alle Province e, di conseguenza, agli enti locali. Con una novità: la Fondazione non sarà gestita politicamente solo dalle Province; il cda ha dato il definitivo ok alla modifica dello statuto che elimina il consiglio direttivo e assegna tutti i compiti amministrativi a un CdA rappresentativo non solo delle province coinvolte ma anche delle Regioni Veneto e Friuli.
Oltre che di turismo, si è parlato anche di mobilità sostenibile, a partire dal progetto riguardante una piattaforma digitale sul trasporto pubblico che dovrebbe vedere la luce entro la prossima estate e per la quale è stato assegnato un incarico ufficiale. Si tratta in sostanza di un portale web che servirà da motore di ricerca per avere accesso a tutte le informazioni e a tutti gli orari dei servizi di trasporto pubblico delle cinque province coinvolte. Sempre a proposito di mobilità, inoltre, il consiglio di amministrazione ha approvato, appunto, lo studio sul traffico lungo i passi dolomitici elaborato dall'Eurac, documento che sarà a breve messo a disposizione online sul sito www.dolomitiunesco.info. Stessa sorte, ovvero la pubblicazione sul web, anche per quanto riguarda il documento riassuntivo della serie di incontri #DOLOMITI2040, sorta di think thank su idee e proposte per il futuro delle Dolomiti patrimonio Unesco svoltosi nei mesi scorsi. L'organo direttivo della Fondazione, inoltre, ha approvato il programma di attività e la pianificazione economica per l'anno 2016.
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