Troppe auto sui passi: in estate raccomandata la chiusura parziale

Il cda della Fondazione Unesco ha commissionato uno studio che ha dato esiti peggiori del previsto E, in vista della visita degli ispettori nell’autunno 2016, ha invitato le Province a correre ai ripari
Di Francesco Dal Mas

CORTINA. Fra un anno, a fine settembre o in ottobre, ci sarà la visita degli ispettori alle Dolomiti protette dall’Unesco. Una visita delicata, per constatare quali misure sono state introdotte dalle Province di Belluno, Bolzano, Trento, Pordenone e Udine per garantire la sostenibilità dell’ambiente. E’, quindi, molto probabile che per quella data, o meglio durante la prossima estate, le Province interessate adottino provvedimenti di contenimento, ad esempio, del traffico sui passi dolomitici, con la chiusura parziale degli stessi, relativamente a determinati giorni e in limitati orari. Il consiglio di amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco, infatti, riunitosi l’altro giorno a Cortina, ha licenziato lo studio della società Eurac di Bolzano che ha misurato la quantità d’auto sui passi principali, scoprendo che sul Sella, il più frequentato, arrivano a un milione e 200 mila l’anno. Decisamente troppe, per cui saranno necessarie – si è convenuto – misure di contenimento. Misure, però, che spettano alle Province.

E che riguarderanno, per Belluno, soprattutto il Pordoi.

Difficilmente, infatti, gli ispettori dell’Unesco chiuderebbero un occhio su un impatto così grave. Entro fine anno – è un’altra decisione del cda della Fondazione – sarà elaborato un piano strategico per un turismo sostenibile.

Con interessanti impegni soprattutto per l’uso della bicicletta. La prima bozza del documento riguardante il turismo è stata elaborata da Cesare Micheletti in collaborazione con l'Eurac e le cinque province della Fondazione.

«Il piano sul turismo sostenibile», sottolinea l'assessore Richard Theiner, che ha presieduto il cda, «rappresenta un passaggio chiave della strategia generale di gestione delle Dolomiti, e nel corso del 2016 dovrà essere valutato dall'Unesco che effettuerà l’ispezione».

L’orientamento è di stoppare nuovi impianti di risalita, a meno che non siano il rinnovo delle strutture esistenti. Non mancherà un invito, in tal senso, perché l’assalto di nuova impiantistica non arrivi da oltre “confine”, a ridosso dunque dell’area tutelata, come si sta verificando. Ma, anche in questo caso, le decisioni non spettano alla Fondazione – come tiene a precisare la segretaria Marcella Morandini – bensì alle Province e, di conseguenza, agli enti locali. Con una novità: la Fondazione non sarà gestita politicamente solo dalle Province; il cda ha dato il definitivo ok alla modifica dello statuto che elimina il consiglio direttivo e assegna tutti i compiti amministrativi a un CdA rappresentativo non solo delle province coinvolte ma anche delle Regioni Veneto e Friuli.

Oltre che di turismo, si è parlato anche di mobilità sostenibile, a partire dal progetto riguardante una piattaforma digitale sul trasporto pubblico che dovrebbe vedere la luce entro la prossima estate e per la quale è stato assegnato un incarico ufficiale. Si tratta in sostanza di un portale web che servirà da motore di ricerca per avere accesso a tutte le informazioni e a tutti gli orari dei servizi di trasporto pubblico delle cinque province coinvolte. Sempre a proposito di mobilità, inoltre, il consiglio di amministrazione ha approvato, appunto, lo studio sul traffico lungo i passi dolomitici elaborato dall'Eurac, documento che sarà a breve messo a disposizione online sul sito www.dolomitiunesco.info. Stessa sorte, ovvero la pubblicazione sul web, anche per quanto riguarda il documento riassuntivo della serie di incontri #DOLOMITI2040, sorta di think thank su idee e proposte per il futuro delle Dolomiti patrimonio Unesco svoltosi nei mesi scorsi. L'organo direttivo della Fondazione, inoltre, ha approvato il programma di attività e la pianificazione economica per l'anno 2016.

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