Troppe ore su Facebook la minaccia con una lama e rimedia una condanna

TRICHIANATroppe ore su Facebook. La minaccia aggravata con un coltello alla gola della figlia è costata una condanna a un mese di reclusione con pena sospesa a un padre di Trichiana. L’uomo dovrà...

TRICHIANA

Troppe ore su Facebook. La minaccia aggravata con un coltello alla gola della figlia è costata una condanna a un mese di reclusione con pena sospesa a un padre di Trichiana. L’uomo dovrà anche pagare una provvisionale di tremila euro di risarcimento danni. Ma su questo aspetto ci sarà una causa civile della madre: la richiesta dell’avvocato di parte civile Barzon era stata di 30 mila euro.

Il giudice Riposati ha ascoltato il pm Gulli sulla pena, mentre la difesa dell’imputato aveva chiesto l’assoluzione e, solo in caso di riqualificazione del reato in abuso di mezzi di correzione e disciplina, il minimo della pena.

L’uomo era in disaccordo con la moglie separata su come e quanto far utilizzare il telefonino alla ragazza di 12 anni e tentava di dare una stretta alle ore, per evitare che togliesse tempo prezioso allo studio e ad altre attività più importanti di social e giochi.

Di fronte alle sue resistenze, una sera di quattro anni fa, a casa di sua madre (cioè la nonna paterna), l’uomo le avrebbe sequestrato lo smartphone. Poi, tirando fuori un coltello multiuso dalla tasca, l’avrebbe minacciata di morte se solo ne avesse parlato con la madre.

La ragazza è stata sentita in audizione protetta, poi è stato incaricato il perito Pria di fare una perizia tecnica. Quello che bisognava capire è se la parte offesa, che nel frattempo si era costituita parte civile, fosse o meno in grado di testimoniare durante il processo. Risultato positivo: poteva farlo ed era anche in grado di fare una ricostruzione obiettiva dei fatti, senza suggestioni o problemi di memoria. Invece di sentirla nell’aula di tribunale, lo stesso giudice ha acquisito la perizia.

L’uomo ha respinto con fermezza tutte le accuse. Non sarebbe stato d’accordo sulla gestione delle apparecchiature tecnologiche con la ex coniuge, ma non avrebbe mai minacciato di morte la figlia, tanto meno con una lama. Ha preso un mese. —

G.S.

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