Troppe restrizioni sulla sicurezza. A rischio le sagre
FELTRE. C’è un calendario di manifestazioni primaverili ed estive lungo così, fra feste paesane e sagre storiche, in una cornice normativa che rischia di scoraggiarne più della metà nel feltrino. Di questo non ci si è limitati soltanto a parlare, in Unione montana feltrina. Il presidente Federico Dalla Torre ha deciso di chiedere al presidente della Provincia e al prefetto la costituzione di un tavolo tecnico per capire se, nell’ambito delle prescrizioni dettate dalla circolare Morcone (capo di gabinetto del Ministero degli interni) ci siano i margini per le deroghe.
In caso contrario, dato che i volontari non possono trasformarsi in vigilantes e la logistica in territorio montano è quella che è, per poter predisporre tutto ciò che viene richiesto in termini di sicurezza, «tante manifestazioni rischiano di essere annullate». Tutto nasce, spiega Dalla Torre, dalla circolare Morcone che se da un lato mitiga la precedente circolare Gabrielli (nata all’indomani dei fatti di Torino 2017 quando è scappato il morto e ci sono state decine di feriti), dall’altra mantiene rigidi criteri di sicurezza con richiamo all’assunzione di responsabilità dei volontari-organizzatori. In conclusione restano le indicazioni sulla sicurezza per gli eventi in luogo pubblico, ma tramite queste nuove linee guida sarà possibile stabilire da parte degli organizzatori e degli enti quanti e quali misure vanno poste in essere, in base ad un indice di rischio che potrà essere basso medio o alto.
Ed è su questo che si muove, per prima, l’Unione montana feltrina con la richiesta urgente di un incontro a palazzo Piloni con il prefetto. «La circolare Morcone per la sicurezza di sagre e fiere, ci mette tutti in forte disagio, visto che deve essere osservata in tutte le sue voci e in tutte le sue prescrizioni. Gli organizzatori di tante manifestazioni sono scoraggiati. Così in giunta comunitaria abbiamo deciso di far richiesta di un tavolo tecnico per trovare un accordo sull’organizzazione delle tante manifestazioni che costellano il calendario soprattutto estivo. Tutti devono essere messi nella condizione, dalla massima autorità locale agli uffici competenti e ancor di più i volontari, di non dover rispondere, se malauguratamente si verifichino inconvenienti. La provincia di Treviso ha già istituito un tavolo tecnico provinciale. Come Umf chiederemo la stessa cosa per sapere entro che spazi ci possiamo muovere. Mica possiamo caricare le responsabilità sui volontari, ci mancherebbe solo questa. Ma ora come ora ritengo il timore degli organizzatori del tutto fondato».
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