Troppi anziani e visite distanti il volontariato è in difficoltà

Il Comitato di intesa alle prese con il trasporto dei pazienti agli ospedali che richiede  sempre più tempo e volontari a disposizione per un servizio

BELLUNO. Sempre più soli gli anziani in provincia di Belluno, tanto che diventa sempre più difficile e complicato poterli raggiungere e garantire loro un’assistenza adeguata.

L’allarme arriva dalle associazioni di volontariato che, se da un lato denunciano una società sempre più disgregata dove «gli affetti non sono stabili, dove i figli spesso sono all’estero, dove anche l’aumento dell’età pensionabile non permette a un soggetto di potersi prendere cura della persona cara malata e quindi l’anziano è sempre più solo», dall’altro evidenziano come il sistema sanitario bellunese stia diventando complicato da gestire, richiedendo un dispendio importante di energie e di mezzi.

«Uno dei problemi che sta emergendo in questi ultimi anni, ma che è anche una cosa positiva, è che grazie ai farmaci, una persona, anche se malata, riesce a vivere bene fino agli ultimi giorni. Ma ciò richiede un sforzo non indifferente non solo alle strutture sanitarie, ma anche alle associazioni di volontariato», precisa Vittorio Zampieri presidente della Cucchini.

Che stia diventando impegnativo anche dare una mano alle persone anziane e malate lo evidenzia il presidente del Comitato di intesa di Belluno, Giorgio Zampieri. «Stanno aumentando notevolmente le richieste di trasporto per raggiungere gli ospedali per le terapie, proprio perché gli anziani sono sempre più soli e non hanno nessuno, né parenti né vicini, che possano dare loro una mano», dice Zampieri preoccupato. «Inoltre, il fatto che le visite vengano prenotate in ogni ospedale della provincia, costringe i volontari ad essere impegnati per gran parte della giornata per seguire una singola persona. Se questa abita in Agordino e deve andare a Feltre a fare le cure, si capisce che il mezzo e i volontari sono impegnati per molte ore. Quindi le altre richieste che arrivano da altri malati, vanno evase con altri mezzi e altri volontari. Questa cosa però sta diventando un po’ pesante da gestire. I volontari sono un po’ in affanno: perché gli impegni sono tanti, le forze sono quelle che sono e i mezzi lo stesso. Si ricordi che a disposizione abbiamo 100 mila euro da dividere tra 25 associazioni. E con questo dobbiamo manutentare i mezzi, pagare benzina, olio gomme, e quanto serve per avere sempre dei pulmini in ordine e sicuri».

Giorgio Zampieri evidenzia, inoltre, il fatto che «stanno aumentando le malattie cerebrali degenerative per cui ci stiamo attivando per ampliare la presenza nel territorio di posti letto di sollievo per le famiglie, dove lasciare per qualche settimana i propri cari affetti da demenza, prendendo una pausa necessaria dal compito di gestire pazienti di questo tipo». —

Paola Dall’Anese. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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