Troppi i pedoni investiti: l’anno scorso cinque morti

Sinistri ridotti di un terzo in un decennio, ma non per chi si muove a piedi. L’Aci cittadino: «Continuiamo a lavorare sulla sicurezza, per fare prevenzione»

BELLUNO. In dieci anni gli incidenti sulle strade bellunesi si sono ridotti di un terzo. Ma i pedoni investiti sono praticamente invariati. Nel 2015, secondo i dati dell’Istat commentati dall’Aci di Belluno, ci sono stati 46 incidenti che hanno coinvolto pedoni e che hanno causato cinque morti e 42 feriti.

I pedoni rischiano soprattutto sulle strade urbane e all’interno dei centri abitati, dove si sono verificati ben 43 dei 46 incidenti e i cinque investimenti mortali (sono deceduti due maschi e tre donne). Fra i feriti, le femmine sono il doppio dei maschi.

Guardando i dati in generale, l’anno scorso in provincia di Belluno si sono verificati 498 incidenti, 8 in più rispetto all’anno precedente, ma sono diminuiti quelli mortali. Sono stati 17, a fronte dei 21 del 2014 e dei 24 registrati nel 2004. In quell’anno gli incidenti erano stati addirittura 702. Per quanto riguarda invece i feriti, l’anno scorso sono stati 683 feriti, 51 in meno rispetto all’anno precedente. Nel 2004 erano rimaste ferite in un incidente stradale quasi mille persone (976).

Dati che si spiegano, segnala l’Aci cittadino, con l’adozione di sempre più sofisticati sistemi attivi e passivi di sicurezza da parte delle case automobilistiche, ma anche con gli interventi che sono stati fatti sulle strade per renderle maggiormente sicure. Ha giocato un ruolo rilevante anche la normativa, diventata sempre più stringente negli anni. Gli automobilisti, insomma, stanno più attenti quando di mettono al volante, ma anche l’Aci sta facendo la sua parte, con progetti volti a sensibilizzare la comunità sul tema della sicurezza stradale, anche nelle scuole.

«Il numero di incidenti stradali in Italia e nella nostra provincia è purtroppo ancora troppo elevato», commenta il presidente di Aci Belluno Lucio De Mori. «L’educazione stradale è un tema su cui tutti gli organi competenti devono lavorare, perché morti e feriti hanno un costo umano e sociale». L’Aci continuerà con le iniziative di prevenzione anche nel 2017, rivolgendosi ai giovani ma anche alle persone di una certa età.

Tornando ai dati del 2015, la maggior parte degli incidenti si è verificata a Belluno (114), poi a Feltre (66), Sedico e Cortina (32). A Belluno gli incidenti hanno causato 3 morti e 144 feriti, a Feltre un morto e 93 feriti. Quattordici gli incidenti in territorio di Mel, con 21 feriti, 21 i sinistri a Ponte nelle Alpi con 29 feriti. A Longarone di incidenti ce ne sono stati 20, con 38 feriti e un morto.

Il tasso di mortalità è più elevato all’interno dei centri urbani, ma è sulle strade extraurbane che sono successi più incidenti (199, con 5 morti e ben 304 feriti). I mesi più funestati da scontri sulle strade sono stati quelli estivi (fra giugno e agosto 159).

Lo scontro frontale-laterale e laterale è quello più frequente (161 incidenti), ma molti automobilisti escono di strada autonomamente (104 casi) e in 91 casi c’è stato un tamponamento. Trentasette, invece, i frontali. Dei 17 morti registrati nel 2015, 5 sono pedoni investiti, 5 automobilisti o passeggeri deceduti a seguito di uno scontro laterale fra mezzi. La maggior parte degli incidenti è successa lungo un rettilineo (221), poi in curva (125) e al terzo posto c’è l’incrocio.

Per quanto riguarda le cause di incidente nel Bellunese, al primo posto c’è la velocità (25,8%), seguita da guida distratta (24,4%), mancato rispetto della segnaletica (17,2%) e mancato rispetto della distanza di sicurezza (14,9%).

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