Troppi morti sul lavoro, sit-in allo Spisal di Feltre
FELTRE. Un sit-in davanti allo Spisal di Feltre è quello che hanno programmato i sindacalisti della Cgil per il 20 gennaio. Lo scopo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica rispetto «a tragedie in qualche modo annunciate, come quella che ha colpito l'operaio della Pandolfo di Lentiai, alla fine dell'anno appena trascorso», premette Gianluigi Della Giacoma, Funzione pubblica. Solo per questo, puntualizzano i promotori, l'azione sindacale prenderà le mosse da Feltre.
«Vogliamo dare un segnale ai nostri delegati del territorio del feltrino dove è capitato l'ultimo infortunio mortale che ci ha sconvolti tutti», spiega il segretario generale Cgil, Mauro De Carli. «Sugli infortuni c'è una recrudescenza a livello generale, quindi abbiamo ripreso una politica sindacale di intensificazione dei controlli, di intervento con le direzioni aziendali sull'organizzazione del lavoro e di interazione con gli istituti preposti a fronte di un dato che è inconfutabile: nel corso degli anni della crisi, gli investimenti in senso generale da parte delle aziende, non solo dal punto di vista antinfortunistico ma soprattutto tecnologico, sono stati bassi, con un decremento del trenta per cento. Alla luce di tutto questo noi scendiamo in campo, partendo da alcune iniziative, prima fra tutte quella di incontrare le responsabili degli Spisal provinciali, di Belluno e di Feltre».
Dal fronte sindacale si evidenzia del resto, e si ammette, che è grazie alle azioni e alle progettualità degli Spisal provinciali, che nel corso degli anni si è ridotto il fenomeno dell'infortunistica in alcuni settori. «È anche per questo», evidenziano i sindacalisti Della Giacoma e De Carli, «che gli Spisal dovrebbero essere rinforzati a livello di organico anche per garantire l'integrità e la differenziazione delle funzioni. Specie ora, che le Usl provinciali sono diventate una Usl unica con la prospettiva che anche il dipartimento di prevenzione diventi unico per l'intera provincia».
Il feltrino, quest'anno, è stato drammaticamente intaccato con tre infortuni mortali immediati, il primo ha riguardato un boscaiolo travolto dal tronco, il secondo un trasportatore colpito dalla bobina di carta a Santa Giustina e il terzo è quello della Pandolfo. Eventi così gravi hanno riguardato nel passato il settore agricolo. Sono dunque aumentati quelli nelle aziende manifatturiere, di genere metalmeccanico. La media, per tutti i settori, è di almeno quattro infortuni di media gravità, stimata dalla prognosi, ogni mese. L'Inail, per il feltrino, riferisce di otto eventi mortali a fronte dell'osservatorio regionale che per Feltre ne documenta tre. Questo si spiega con il fatto che per l'Inail vale la residenza dell'infortunato, non la sede in cui l'evento accade.
Laura Milano
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