Troppi pass per disabili vigili a caccia dei furbetti
BELLUNO. Talmente prezioso che, anche quando il parente a cui è intestato passa a miglior vita, i familiari si guardano bene dal restituirlo. È il permesso per disabili, il contrassegno che, come è noto, consente non solo l’accesso alle zone a trafficabilità limitata, ma anche la sosta negli appositi stalli gialli, sulle strisce blu (senza obbligo di ticket) o nelle aree regolamentate a disco orario. Addirittura ovunque, a patto «che il veicolo non intralci la regolare viabilità», precisa il comandante della polizia locale di Belluno, Gustavo Dalla Ca’.
Certo, a Belluno i “furbetti” non sono un esercito come in altre città, ma ai piedi delle Dolomiti non è che si possa propriamente parlare di situazione esemplare, tanto da obbligare i vigili a un giro di vite sull’utilizzo dei contrassegni e verifiche incrociate sul loro effettivo utilizzo.
«Abbiamo individuato una serie di numeri di targa, oltre una decina, che stiamo controllando. Riguardano familiari del disabile che usano il pass su diversi veicoli, in molti casi anche tre, in maniera impropria».
Un’azione necessaria, perchè a fronte di una popolazione di circa 35 mila abitanti i pass per disabili attualmente “attivi” sul territorio comunale sono 821: solo nel 2013 sono 163 quelli permanenti rilasciati o rinnovati, 84 quelli “temporanei”, per il periodo indicato dalla certificazione medica presentata al momento della richiesta di rilascio.
Tanti? «Non spetta alla Polizia locale nè analizzare il dato nè decidere se accettare o meno una richiesta», precisa Dalla Ca’, «noi solo rilasciamo i pass. Bisogna tuttavia precisare che il tagliando, permamente (con validità 5 anni, ndr) o temporaneo (anche di poche settimane) che sia, è nominativo, non collegato all’auto. Diciamo pure, per capire la portata di utilizzo, che in diversi casi lo stesso pass viene utilizzato da tre veicoli. Sulla base di questa premessa, effettivamente, si può parlare di un sovrautilizzo dei permessi».
Il tutto in un Comune che ai disabili ha sempre guardato con attenzione. «Con le integrazioni degli ultimi anni», prosegue Dalla Ca’, «tra centro, oltre un’ottantina, e periferia, ci sono 109 stalli riservati ai disabili: un numero importante, considerando anche che nel conteggio non sono inclusi quelli delle aree commerciali e dell’ospedale. Eppure non mancano le contravvenzioni elevate per parcheggi non regolamentari da parte di veicoli che espongono il pass».
Compresi i casi di falsificazione. «Ce ne sono stati, in passato come di recente».
Casi eclatanti? Ma certo. «L’anno scorso, una mattina in piazza Piloni. Con altri colleghi», conclude Dalla Ca’, «notiamo un’auto, una supersportiva, ribassata, di quelle che ti chiedi come uno riesca ad entrarci. Sul parabrezza era esposto il pass per disabili. Abbiamo atteso il proprietario, un uomo distinto, bellunese, non mostrava alcuna disabilità, ma aveva un tagliando regolare, intestato a suo nome. Tanti, poi, sono i casi in cui anche dopo il decesso del titolare i familiari si tengono il pass, fino a quando non subiscono un controllo. Anche stamattina (ieri, ndr) sono state elevate multe per utilizzo improprio del tagliando, ma la verità è che è estremamente difficile controllare».
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