Trova a Lentiai la piastrina persa 70 anni fa

LENTIAI. La piastrina del soldato americano torna a casa dopo 70 anni. La piastrina in metallo con inciso il nome del militare e il numero di matricola è rimasta sepolta dalla fine della seconda guerra mondiale fino a tre mesi fa nei boschi di Lentiai.
A ritrovarla con il suo metal detector Nicola Merotto, rappresentante asolano. Una lunga ricerca e Merotto ha rintracciato la famiglia del soldato, morto nei primi anni Novanta, che vive in California. Una domenica dello scorso dicembre Merotto ha deciso di fare un giro a Lentiai.
«Sono un appassionato di ricerche con il metal detector», spiega il rappresentante, «non sono un “bombarolo”, come ritiene qualcuno, ma un appassionato di storia».
Nei boschi di Lentiai ha azionato il metal detector e si è messo al lavoro sperando di trovare qualche oggetto ancora sepolto sotto terra. «Quando lo strumento trova qualcosa in metallo si attiva un allarme», spiega Merotto. Qualche scavo nella zona segnalata dal metal detector ed ecco che dal terreno è riemersa la piastrina in metallo. «All'inizio ho pensato che fosse di qualcuno che l'aveva persa magari passeggiando», continua Merotto che aveva confuso il numero di matricola con un numero telefonico. Ma una volta ripulita per bene, ha iniziato una ricerca su internet e, grazie al nome inciso sulla medaglietta, ha scoperto che apparteneva a un soldato americano.
«Ho trovato la famiglia con l'aiuto del Gruppo Ricerche Storiche di Roma e di alcuni gruppi Facebook come Cercatori Veneti, Metaldetector Sonesega, Garrett Italia e Museo della Grande Guerra di Alano», spiega, «con tutti gli elementi trovati sono riuscito a mettermi in contatto con la famiglia del militare».
Uno scambio di mail tra Merotto e la figlia del soldato, Patricia che vive negli Usa, e poi il rappresentante ha inviato la medaglia ai familiari.
«La figlia all'inizio era incredula, poi quando le ho mandato via mail la foto della piastrina era felicissima», racconta il rappresentante, «le ho chiesto qualche informazione sul papà e mi ha scritto che era stato in Italia verso la fine della seconda guerra mondiale e che durante un conflitto fuoco era stato colpito dai nemici procurandosi una ferita a causa di due proiettili».
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