Trovata in ipotermia la donna scomparsa sul Monte Avena
FELTRE. A notare la sua macchina sono stati i residenti della zona, ma senza accorgersi che dentro la vettura c’era Diletta in ipotermia. Poi l’intervento dei soccorritori e il trasporto urgente in ospedale a Feltre. Diletta Stucchi è stata trovata ieri sera a Camogne, lungo la strada che scende da Croce d’Aune. Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 21.30: si sono mossi i carabinieri di Feltre e quelli del Norm, il Soccorso alpino e il 118, che le ha prestato le prime cure e l’ha trasportata in ospedale. La donna era scomparsa da lunedì e per cercarla si era attivata la macchina dei soccorsi.
Domenica gli amici l’avevano incontrata in centro storico dove si vedeva ancora spessissimo. Stava bene, era serena e di buon umore. Lunedì pomeriggio l’assenza dal lavoro e poi un ultimo avvistamento nella zona di Camogne alla guida della sua Citroen C2. Dopo, il silenzio. Fino a ieri sera.
L’ultima comunicazione al telefono risaliva a lunedì poco dopo le 15 quando la donna aveva contattato un amico. Una conversazione nella quale Diletta era sembrata un po’ confusa tanto che il suo stesso amico, preoccupato, ha allertato subito i carabinieri di Feltre che hanno immediatamente messo in moto la macchina dei soccorsi. Una volta raccolti alcuni elementi utili dalla famiglia sono iniziate le ricerche della Citroen nera utilizzata abitualmente dalla quarantenne. Partita da casa alle 13 la quarantenne non ha raggiunto il posto di lavoro.
Dopo la telefonata delle 15.30 c’è l’ultimo avvistamento in base alla segnalazione di alcuni operai di una ditta boschiva che l’avrebbero vista in zona Camogne. I carabinieri hanno coordinato le ricerche che hanno permesso di mappare vaste zone del Monte Avena. A rendere più difficoltose le operazioni di ricerca, ieri ci si è messa la nebbia che ha impedito agli elicotteri dei carabinieri e dei vigili del fuoco di portarsi sul Feltrino per coadiuvare il lavoro dall’alto. Soccorso alpino e pompieri hanno lavorato incessantemente fino a quando il buio non ha costretto tutti a rientrare. Poi una telefonata da parte di un residente che aveva avvistato la macchina: un gesto fondamentale che ha consentito il ritrovamento della donna.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi