Truffa a un’anziana: in tre a processo

Limana. Il pm non accetta il patteggiamento a dieci mesi. Chiesta la libertà per i due imputati attualmente ai domiciliari
LIMANA. Truffarono un’anziana: tre rinvii a giudizio. Udienza preliminare straordinaria ieri mattina di fronte al giudice Scolozzi, per Iole De Salvador, Massimo Fiabane e Ivana De Salvador. I tre andranno a processo per truffa aggravata in concorso, dopo che il difensore Mauro Gasperin si era visto rifiutare un patteggiamento a dieci mesi ciascuno dal pubblico ministero Marco Faion. Iole De Salvador e Fiabane sono attualmente agli arresti domiciliari e, sulla richiesta di libertà o almeno di obbligo di firma da parte dello stesso Gasperin, il giudice si è riservata. Prenderà una decisione nelle prossime ore, dopo aver esaminato con attenzione la situazione.


Madre e figlio hanno lasciato da qualche tempo il carcere di Baldenich, quello che pesa nella loro situazione è la recidiva specifica infra-quinquennale, oltre al pericolo della ripetizione del reato. All’inizio la procura aveva indagato loro due, solo in un secondo momento l’inchiesta si è allargata a Ivana De Salvador. L’accusa è di aver truffato un’85enne di origine veneziana. Il metodo è quello collaudato in passato, a Limana: prospettavano alla donna problemi di salute, in realtà inesistenti e, non avendo i soldi, le dicevano che prima o poi si sarebbero tolti la vita. I tre sono riusciti a farsi consegnare circa 4 mila euro, che dovevano essere un prestito.


Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la prima consegna di 300 euro in contanti è avvenuta il 16 maggio scorso, a casa della vittima del raggiro e a ricevere i soldi c’erano Iole De Salvador e Fiabane. Il giorno dopo Ivana De Salvador ha incassato un assegno di 650 euro nella filiale cittadina di Veneto Banca. Le richieste di denaro devono essere state pressanti e continue, se è vero che il 18 maggio l’anziana fa un prelievo di 250 euro e li consegna a Iole De Salvador e Fiabane. Secondo quanto è emerso durante le indagini preliminari, Ivana De Salvador era quella che incassava gli assegni: il secondo è di mille euro e porta la data del 19 maggio.


Seguiranno altre consegne, tra contanti e prelevamenti fino ad arrivare a circa 4 mila euro. L’ultima da 400 è del 26 maggio, quando Iole De Salvador e Fiabane vengono arrestati dai carabinieri. Erano stati i bancari ad avvertire i militari, dopo aver verificato tutti i movimenti e di fronte alla reticenza della donna nel giustificarli. Le ultime banconote consegnate erano segnate ed ecco la prova della loro provenienza.


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