Truffa da 40 milioni della Gd Consulting finita in prescrizione
ROMA. Gd Consulting: tutto prescritto. La maxitruffa finisce a tarallucci e vino (dei Castelli), dopo che la Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d'Appello di Venezia. È passato troppo tempo ed è come se la truffa da 40 milioni di euro non ci fosse mai stata. A Roma, infatti, è andata a finire con un non doversi procedere per Giampiero Addis Melaiu, Denis Danieli, Emanuela Deola, Fausto Dolci, Luigi Sansonne, Alessandro Suanno, Franco Todeschini e Paolo Zanchi.
La mente dell'operazione Addis Melaiu è un uomo libero: potrebbe saltare sul primo aereo utile con destinazione il paradiso fiscale, che non ha mai specificato durante il processo di primo grado, ma dove avrebbe messo via almeno parte dei soldi di oltre 200 investitori.
Il cittadino svizzero di Locarno, ma con passaporto italiano e domicili a Montecarlo e Massagno, aveva anche un procedimento per detenzione di armi, ma se l’è cavata con un anno già scontato, mentre gli altri quattro gli sono stati cancellati dall’indulto. È un uomo, dunque, che ha pagato il suo debito con la giustizia.
Gli avvocati bellunesi Licini, Casagrande, Zasso, Zornitta, Ponti, Conte, Fogliato, Azzalini, Pregaglia e Zornitta possono festeggiare o rammaricarsi per come è andata, a seconda di chi rappresentavano.
Otto anni in primo grado. I reati contestati dal sostituto procuratore, Antonio Bianco, andavano dall’associazione a delinquere all’abusivismo finanziario. I giudici Trentanovi, Coniglio e Scolozzi avevano dato otto anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici a Melaiu; tre anni a Piero Cerutti con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, due anni a Denis Danieli, due anni a Emanuela Deola, due anni e mezzo a Fausto Dolci, tre anni a Teodoro Raone con interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, due anni a Luigi Sansonne, due anni ad Alessandro Suanno, due anni e mezzo a Franco Todeschini, due anni e mezzo a Luciano Vecellio None e due anni a Paolo Zanchi, un anno e mezzo a Aldo Chinca. Risarcimento danni per una cifra vicina ai 25 milioni di euro. Assolti Yuri Pasetto e Fulvio Antonello.
Appello, meno della metà. L’accusa di associazione a delinquere cade in prescrizione e rimane l’abusivismo finanziario. La Corte d’Appello di Venezia emette una sentenza di tre anni e sei mesi per Addis Melaiu. Condannati a otto mesi e 3 mila euro con le attenuanti generiche Danieli, Deola, Dolci, Sansonne, Suanno, Todeschini e Zanchi; un anno e 4 mila euro a Raone. Sospensione condizionale per Dolci e Raone e non menzione per Danieli, Deola, Dolci, Raone, Sansonne, Suanno, Todeschini e Zanchi. Assolti Cerutti per non aver commesso il fatto e Vecellio None perché il fatto non costituisce reato. Sentenza di non doversi procedere per Chinca.
Interdizione di cinque anni per Addis Melaiu e revoca dei capi civili per tutti, tranne che per lui e Raone, che dovrebbe rifondere 20 mila euro a Poste.
Il ricorso per Cassazione. Fuori dall’aula bunker di Mestre, in otto decidono di presentare ricorso, sollevando anche il problema della competenza territoriale: Gd Consulting era nata a Bergamo, con la vocazione che, alla lunga, le verrà contestata, e Addis Melaiu lavorava a Milano. I ricorsi sono stati dichiarati ammissibili e venerdì scorso è stata celebrata l’udienza pubblica. Il procuratore generale e il giudice relatore della Corte di Cassazione concludono per la prescrizione maturata e la conseguente sentenza di non doversi procedere. Comincia una lunga camera di consiglio, dalla quale la suprema corte esce proprio con questa sentenza. Nessuna parte civile aveva impugnato il secondo grado ed è come se in questi anni non fosse successo niente.
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