Truffa del postamat decine di bellunesi traditi dalla “rete”
BELLUNO. Occhio alle truffe del postamat. L’ultima “frontiera”dei truffatori ben organizzati, infatti, colpisce i possessori di bancomat e prende di mira i postamat, cioè gli sportelli di prelievo delle Poste.
A lanciare l’allarme è la Polizia postale di Belluno dove ogni anno arrivano centinaia di denunce di truffe in rete. L’ultima è proprio quella che vede nel mirino gli sportelli delle poste.
Tutto nasce quando una persona decide di vendere qualcosa su Internet. A quel punto, spiegano gli agenti postali di via Vittorio Veneto, viene contattata da un sedicente acquirente che lo invita a recarsi col bancomat al Postamat per farsi caricare il costo del prodotto da comprare sulla carta. L’utente si reca allo sportello postale e inizia a seguire le indicazioni per quella che lui crede essere la ricarica del suo bancomat. «Digitando alcuni codici dettati dal truffatore l’utente pensa di caricare i soldi relativi alla vednita del prodotto, ma quando va a controllare il credito trova la brutta sorpresa. Non solo è sparito l’equivalente del costo del prodotto in vendita, ma se il massimale di prelievo della sua carta è di 1.000 o 1.500 euro al giorno, entro poche ore si troverà privato di questa somma».
E più le somme rubate sono alte e più è difficile trovare il responsabile. Alle volte gli agenti riescono a risalire a persone straniere con generalità false, oppure a indirizzi sulla rete che conducono a paradisi fiscali o a conti stranieri oltre oceano che è impossibile riuscire a rintracciare. Come salvarsi? «La soluzione è non avere fretta nel concludere l’affare, ma prendere tempo e controllare anche digitando il nome dell’acquirente o qualsiasi altro tipo di indizio su Internet. Così», conclude la polizia postale, «si può capire se ci si trova di fronte a un truffatore». —
P.D.A.
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