Truffa e botte: oste pestato da due falsi addetti Enel

L’aggressione in pieno giorno in Corso Italia, vittime i coniugi titolari de L’Osteria I malviventi volevano i codici del Pos, poi la violenza quando sono stati scoperti
Di Marco Ceci
Cortina, 26 Aprile 2010. Marco Da Pozzo, guida alpina e membro del Gruppo alpinistico degli "Scoiattoli", è morto oggi sul campanile della Chiesa di Cortina d'Ampezzo metre svolgeva alcuni lavori di manutenzione - Una volante della polizia sotto il campanile
Cortina, 26 Aprile 2010. Marco Da Pozzo, guida alpina e membro del Gruppo alpinistico degli "Scoiattoli", è morto oggi sul campanile della Chiesa di Cortina d'Ampezzo metre svolgeva alcuni lavori di manutenzione - Una volante della polizia sotto il campanile

CORTINA. «Ho provato a difendere mio marito, ma quell’uomo ha rivolto la sua furia anche su di me, sferrandomi un pugno e un calcio».

La signora Daniela è appena uscita dal Commissariato di polizia di Cortina, dove si è recata per la deposizione, e la sua voce è ancora tremula per lo shock. Poche ore prima è stata aggredita e picchiata, come il marito, da un finto addetto dell’Enel, poi fuggito assieme al suo complice. «Sono entrati in due, uno bianco e uno di colore, intorno alle 16.30», ricorda la titolare de L’Osteria, nel centralissimo Corso Italia. «Ha sempre parlato solo l’uomo di colore, le sue erano domande inerenti, il suo era un italiano perfetto. L’altro è sempre stato zitto. Si sono presentati come addetti dell’Enel, avevano il tesserino, avevano documenti intestati, erano convincenti, gentili: io gli ho creduto, non ho sospettato nulla, le domande che mi sono state rivolte erano inerenti alla mia attività. E poi non c’è stata nessuna richiesta di denaro, nessuna multa. Quell’uomo mi ha chiesto solo un documento d’identità per compilare una carta e alcuni documenti, in particolar modo i dati del Pos del nostro locale. Poi, sempre con gentilezza, hanno salutato e sono usciti, dirigendosi nel negozio vicino».

E proprio la titolare dell’attività limitrofa si è accorta che qualcosa, in quei due, non andava. Ha scoperto che non erano addetti dell’Enel, ha subito sospettato che fossero truffatori, li ha cacciati dal negozio ed è corsa all’Osteria, riferendo tutto ai titolari. «Sono rimasta senza parole e mio marito Alessandro li ha subito rincorsi», ricorda la signora Daniela, «invitandoli a tornare da noi per spiegare l’accaduto. Appena messo piede nel nostro locale, alle domande di mio marito, quello di colore è partito: pugni al volto e calci, con incredibile violenza. Ho cercato di difendere Alessandro, ma mi sono presa un pugno e un calcio anche io. L’altro, quello che prima non aveva aperto bocca, non ha mosso un dito, è stato semplicemente lì a guardare per poi fuggire con il soggetto che ci ha picchiato, entrambi a piedi. Abbiamo urlato, chiesto aiuto, qualcuno ha chiamato la polizia mentre mio marito, con il volto tumefatto, è stato accompagnato in ospedale, da dove è stato dimesso in serata con una prognosi di 30 giorni».

Dei due falsi addetti dell’Enel, nel frattempo, ancora nessuna traccia, nonostante il personale del Commissariato di Cortina abbia immediatamente fatto scattare le ricerche e diramato gli identikit dei due truffatori. «Ho paura, davvero tanta paura», sospira la signora Daniela. «Per fortuna mio marito se l’è cavata, ma una cosa del genere non me la sarei mai aspettata qui a Cortina. In pieno centro, in pieno giorno».

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