Truffa porta a porta sui casalinghi

Durante l’udienza in tribunale gli imputati hanno respinto le accuse

SOSPIROLO. Il cliente è morto. Titolare e rappresentante di un’azienda che vende articoli per la casa e fa capo a Milano sono a processo per tentata truffa in concorso. Antonio Sarti e Alberto Gasparin hanno fornito la loro versione dei fatti al giudice Riposati e al pubblico ministero Pesco, respingendo gli addebiti. Prima della loro, la testimonianza del figlio del legale rappresentante, che ha descritto il meccanismo delle vendite e una filosofia aziendale che prevede la felicità degli acquirenti, prima di qualsiasi altra cosa: dal contatto telefonico attraverso un call center e una banca dati, al sondaggio informativo, alla firma del contratto, che prevede una proposta di acquisto di almeno 2.850 euro. Le opzioni erano argento, oro e platino, a seconda della disponibilità economica.

Un sospirolese era stato contattato e ha anche firmato tutto quello che c’era da firmare. Non ha azionato il diritto di recesso entro i 10 giorni previsti e si è visto arrivare a casa il rappresentante con il catalogo sul quale scegliere gli acquisti, previo appuntamento telefonico. Sorpresa, quando il cliente ha detto di non aver bisogno di niente. Segue l’arrivo dei carabinieri nella casa di Oregne: i militari stavano tenendo d’occhio una macchina bianca, che stava girando per le case.

Il rappresentante è stato identificato sia con il contrassegno dell’azienda che con il documento d’identità. L’imputato ha spiegato che stava telefonando al principale, per dirgli che il padrone di casa non aveva capito niente e bisognava per forza annullare il contratto. Operazione questa, che sarebbe stata perfezionata, senza tanti problemi.

Il titolare stesso ha confermato che quel pezzo di carta non avrebbe più avuto alcun valore. Da parte sua non ha avuto alcun contatto con il cliente, ma solo tramite i propri collaboratori. Nel frattempo, il cliente è deceduto, di conseguenza è stata acquisita la sua querela. Non ci sono altri testimoni da ascoltare, quindi Riposati ha fissato la discussione finale per le 13 del 18 aprile. (g.s.)

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