Truffe e raggiri, incubo dei bellunesi

Incidenza doppia rispetto alle altre province venete. Il prefetto: «Vittime di ogni età, impostori sempre più diabolici»
BELLUNO. Se nel 2016 le denunce per truffe e raggiri in provincia di Belluno erano state 551, nei primi dieci mesi di quest’anno il dato registrato è di 524. Con un decremento che, salvo impennate da qui a fine 2017, è del 5%. Si tratta, però, di un «dato bugiardo». Così lo ha definito ieri Francesco Esposito, prefetto di Belluno, nel corso della conferenza stampa organizzata di concerto con Anap (Associazione nazionale anziani pensionati) di Confartigianato e le forze dell’ordine. «Sappiamo con certezza che nel numero dei casi segnalati non è compreso il “sommerso”», ha evidenziato Esposito. «Tanti, infatti, non denunciano le truffe per vergogna. Ed è per questo che dobbiamo andare ad agire su comunicazione e attività di sensibilizzazione».


Un problema da non sottovalutare.
La truffa non è un male inevitabile e non colpisce solo gli sprovveduti. «Bisogna sfatare lo stereotipo secondo cui a essere truffate sono solo le persone più vulnerabili», ha detto il prefetto. «Le statistiche della provincia dimostrano che la vittima è spesso una persona di età matura, in piena attività lavorativa e, talvolta, impiegata in mestieri che presuppongono una certa dimestichezza e un buon grado di vigilanza nei rapporti con gli altri». Basti pensare che l’8,2% dei raggiri riguarda persone fino ai 30 anni, il 72,2% la fascia tra i 31 e i 64 e il 19,5% gli over 65. «I rischi di truffa si moltiplicano non solo quantitativamente, ma anche dal punto di vista qualitativo», ha aggiunto. «Il truffatore si fa sempre più furbo e sofisticato. Questo lo porta a ingannare più facilmente. Pensiamo a un caso verificatosi proprio a Belluno: gestori di attività di gioco e scommesse hanno fatto entrare nel proprio esercizio un sedicente manutentore del sistema, che ha poi prelevato in modo illecito 5 mila euro».


Il prefetto ha anche evidenziato che a preoccupare è l’incidenza di truffe e raggiri in provincia: «Incidenza che è di 250 casi ogni 100 mila abitanti, il doppio rispetto alle altre province venete (a Treviso, per esempio, è di 126 casi)», ha precisato. «Il dato rapportato alla popolazione è allarmante».


La “zona grigia”.
Ci sono le truffe in casa e per strada. Ma crescono, è risaputo, anche quelle informatiche e on line. «Proprio in quest’ultimo ambito c’è una “zona grigia”», ha detto il prefetto, «che è quella composta dai comportamenti non punibili sul piano penale, ma che implicano responsabilità civile: pensiamo agli abbonamenti che, “cliccando” link ingannevoli, vengono sottoscritti inconsapevolmente tramite smartphone e cellulari. Casi per cui è complesso avere statistiche».


Il depliant antitruffa.
Per contrastare un fenomeno che desta sempre più preoccupazione si è formato quest’anno il Comitato provinciale antitruffa, costituito in Prefettura e aperto a forze di polizia, Provincia, Comuni, Abi, Poste italiane, associazioni di categoria, sindacati e ordini professionali. E in questi giorni, con il contributo di Provincia e forze dell’ordine, è stato realizzato un dépliant informativo che, stampato in migliaia di copie, sarà distribuito alla popolazione. «L’arma migliore per difendersi consiste nel conoscere i trucchi usati dai malintenzionati e le situazioni di rischio», ha affermato Lucio Aprile, questore di Belluno. «Le truffe in casa più comuni sono quelle commesse da chi si presenta alla porta spacciandosi per un collega delle forze di polizia o per un addetto di società erogatrici di pubblici servizi (gas, luce, acqua)», hanno aggiunto Giorgio Sulpizi, comandante provinciale dei Carabinieri, e Marco Favarin, vice comandante della Guardia di finanza.


Crescono i raggiri agli anziani.
«Per gli anziani il pericolo è ovunque», ha evidenziato Antinesca De Pol, presidente Anap-Confartigianato Belluno. «Basti pensare che in provincia, tra 2014 e 2015, si è registrato un aumento dell’8% di furti e truffe a danno di over 65 anni. Se le rapine denunciate sono state pari a zero, le truffe sono cresciute da 49 a 60 e i furti da 312 a 332».


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