Truffe in internet i casi in aumento allarme in procura
Crescono in modo enorme le denunce da parte dei clienti L’unico vantaggio è la competenza territoriale cambiata
BELLUNO. Allarme truffe on line. La procura della Repubblica sta lavorando più del solito su questo tipo di reato, che si consuma sui siti internet specializzati in offerte speciali ai danni di clienti non abbastanza accorti e molto attratti dal prezzo. I fascicoli si accumulano e molti stanno tornando indietro da altre procure dopo che, per semplificare, è cambiato l’orientamento della Cassazione e della relativa procura generale: il reato si intende consumato dove è stato effettuato l’accredito o il bonifico e non nel luogo di emissione della Postepay o in cui ha sede la banca di riferimento del truffatore.
Questo è l’unico vantaggio per le vittime del raggiro, a sentire il sostituto procuratore della Repubblica, Roberta Gallego, nel senso che almeno si risparmiano un viaggio spesso anche molto lungo, per andare a testimoniare come parti offese o parti civili in tribunali lontani. Spesso gli indagati, che poi diventano imputati, sono domiciliati in località del Sud. Il loro raggiro è fatto di furbizia. Mettono l’inserzione su subito.it o su e-bay o ancora su altre piattaforme, rispondono alla prima telefonata o alla prima mail che serve a concordare le condizioni di pagamento e, una volta incassato l’importo, si dileguano e diventano irreperibili. Non c’è più verso di sentirli o di raggiungerli e intanto i soldi sono persi.
L’appello della procura bellunese è quello di prestare la massima attenzione, senza farsi ipnotizzare da offerte strabilianti, e misurare l’affidabilità di un sito con il numero di recensioni positive lasciate da chi è già passato per quell’indirizzo. Chi non ha il 100 per cento di quelli che si chiamano feedback va accuratamente selezionato, se non addirittura ignorato.
Le più bidonate sono le ignare casalinghe, che trovano elettrodomestici a prezzi apparentemente stracciati e non si fanno tanti problemi. La formula usata dai malintenzionati è spesso «causa doppio regalo» o «causa inutilizzo» e spesso nasconde una truffa. Il caso più gettonato è il “Bimby” e non è un caso che il prezzo a cui viene proposto sia basso, malgrado quello ufficiale sia abbastanza impegnativo: serve a evitare una denuncia per truffa aggravata, perché tanto l’assistenza legale di un avvocato costa di più e non può mancare il viaggio necessario a difendere i propri diritti. Quali sono gli articoli più proposti e oggetto di truffe in rete? I prodotti tecnologici, a cominciare dei telefonini cellulari più evoluti e costosi; i treni di gomme, che andrebbero testati prima di essere acquistati, e i robot da cucina, come appunto il “Bimby”. Occhi aperti e tante domande da farsi, prima di fare un acquisto incauto.
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