Truffe web e del bancomat Polizia postale al lavoro su un’impennata di casi

belluno
Dalla chiusura al rilancio: la Polizia postale di Belluno ha nuovi uffici, ampi e capienti con vista su piazza Castello. Otto in servizio, coordinati dal sovrintendente superiore Gianluca Brancaleone, un passato alla Mobile di Belluno, il suo. Ieri il taglio del nastro della struttura permessa in convenzione con Poste italiane, nel palazzo di piazza Castello (14/A). L’inaugurazione con il questore Lilia Fredella, il prefetto Sergio Bracco, il dirigente del compartimento di Venezia Sergio Russo, il responsabile di Poste della Struttura Territoriale di tutela aziendale Antonio Santangelo ed Erasmo Scatigna, dirigente di filiale.
Un punto fermo per le indagini che riguardano oggi più che mai il web. E Belluno non si distingue dal resto d’Italia: «I reati sono aumentati in questo periodo di pandemia, specie per l’attività informatica» spiega Russo «I ragazzi per esempio con la Dad sono esposti più a lungo perché stanno al pc per molto tempo. Noi abbiamo continuato a fare incontri con le classi, anche a distanza per metterli in guardia dai pericoli sul web». In questi giorni di gennaio sono stati già 360.
In aumento, continua Russo, segnalazioni e reati: «Anche in provincia abbiamo una media e una tipologia di reati pari al resto del Veneto. E anche nel Bellunese ci sono stati attacchi alle strutture informatiche di aziende ed enti sui quali stiamo indagando: attacchi hacker a Luxottica e durante un incontro in Comune. Del resto lo smart working ha dilatato l’uso dei collegamenti via internet, aumentando la sensibilità del sistema e sua vulnerabilità. Il privato ha passato più tempo sul Pc in questo anno Covid e le frodi informatiche si sono impennate: è importante frequentare siti sicuri e anche effettuare pagamenti accorti».
La polizia postale avrebbe dovuto chiudere, sulla base della razionalizzazione dei servizi, in provincia invece è stata ampliata è per le pressioni che ci sono state: l’organico è attualmente di otto, si prevede che si arrivi a dieci. Quindi non chiude più» afferma soddisfatto il dirigente regionale, Russo. Sorride anche il questore Fredella. Il Sap è «Entusiasta della nuova sede per la sezione Polizia postale. Gli uffici di via Vittorio Veneto» dichiara il sindacato «erano ormai a dir poco fatiscenti e sempre più inadeguati all’attività di polizia. Per anni», ricorda la segreteria provinciale, «siamo dovuti intervenire a tutti i livelli – attraverso pubbliche denunce, fino al coinvolgimento di politici e degli organi di Governo».
Tra i reati, preoccupa la trentina di truffe web con conto bancario prosciugato. Chi vende un trattore, chi un cellulare o una macchina: da venditori e quindi da persone che dovrebbero incassare, finiscono invece per pagare loro gli acquirenti che li intortano. C’è chi se l’è cavata rimettendoci 150 euro, chi invece 2500 euro. Al bancomat viene loro chiesto di attivare una serie di codici per cui l’interlocutore sostiene di saldare il suo debito ricaricando la carta. In realtà prosciuga il conto della sua vittima. Anche altre le competenze: uso dei social-network (cyber-bullismo), hacking, infrastrutture critiche, sfruttamento sessuale dei minori online, immagini vietate. —
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