Tuffi, uno studio preciso per capire cosa serve per rilanciare l’attività

bellunoCi vorrà almeno un anno e mezzo prima che la piscina di Belluno possa rilanciare l’attività dei tuffi ad alti livelli. Ad oggi, infatti, nella struttura sportiva funzionano la piattaforma da 5...

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Ci vorrà almeno un anno e mezzo prima che la piscina di Belluno possa rilanciare l’attività dei tuffi ad alti livelli. Ad oggi, infatti, nella struttura sportiva funzionano la piattaforma da 5 e da 10 metri, e «a breve faremo anche ripartire le piattaforme elastiche. Stiamo attendendo l’arrivo di alcuni pezzi dalla Germania», fa sapere il direttore di Sportivamente Belluno, Stefano Caldart.

Il direttore cerca di tranquillizzare gli animi di genitori e allenatori che in questi mesi stanno continuando a chiedere cosa l’amministrazione comunale e la società che gestisce gli impianti stiano facendo per far ripartire una disciplina così importante che, nel tempo, ha dato dei buoni risultati al Bellunese.

«Vorrei sottolineare che noi non abbiamo nulla contro i tuffi», ci tiene a sottolineare Caldart.

«C’è la consapevolezza da parte della società e in primis dell’amministrazione comunale che bisogna intervenire e fare delle scelte. Si è deciso, quindi, di commissionare uno studio analitico e preciso ad uno studio specializzato in questo settore, su cosa sia necessario per avviare un’attività come quella dei tuffi. Cosa serve a livello burocratico, ma anche tecnico ed economico. Potrebbe essere necessaria anche un’altra vasca nuoto. È un percorso a step, visti i costi connessi. Intanto ripristiniamo quello che si può entro fine settembre».

Ma, come vuole precisare il direttore di Sportivamente Belluno, «nel frattempo non siamo stati fermi. Anzi, abbiamo investito parecchio sulla piscina, che ogni anno vede oltre 900 iscritti ai nostri corsi, corsi le cui iscrizioni partiranno da domenica 2 settembre alle 7.30. Abbiamo, viste le risorse a disposizione, fatto delle scelte e posto delle priorità. E abbiamo deciso, concordemente con la proprietà che è il Comune, di agire dapprima per garantire la sicurezza di chi frequenta le nostre vasche».

Caldart elenca, quindi, le opere eseguite in questi ultimi mesi sulla struttura. «Tra le altre cose, rifaremo i filtri e la centrale termica, realizzeremo anche la scala per l’uscita di emergenza della tribuna della vasca nuoto. Insomma, c’è tutto un percorso che si è messo in moto per rendere sempre più sicura e appetibile la nostra piscina. E in questo rientra anche la struttura per i tuffi. Ma dateci un po’ di tempo». —

Paola Dall’Anese

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