Tumore al polmone, cento nuovi casi all’anno

I più colpiti sono gli uomini per i quali è anche la prima causa di decesso Nella Pneumologia del S. Martino in aumento la tubercolosi e anche le allergie
BELLUNO. Sono un centinaio le nuove diagnosi di neoplasie al polmone all’anno, soltanto nel distretto 1 dell’Usl Dolomiti. E il cancro al polmone resta la prima causa di morte nei maschi. «A dire la verità», precisa il direttore dell’unità operativa di Pneumologia dell’ospedale San Martino, Rodolfo Muzzolon, «negli uomini sono più diffusi i tumori alla prostata e al colon, ma quello al polmone resta la prima causa di decesso. Infatti, spesso, non c’è una diagnosi precoce, perché non esiste una vera e propria prevenzione per questa malattia, per la quale la cura migliore resta quella chirurgica. Anche se oggi ci sono terapie promettenti che però non possono essere utilizzate su tutti i pazienti, ma solo su coloro che presentano particolari condizioni».


Le statistiche, però, dicono che l’80% delle persone colpite da tumore al polmone erano o sono dei fumatori. Resta, tra le cause importanti, anche l’esposizione a particolari condizioni ambientali, soprattutto lavorative. «Ed è per questo che molte di queste diagnosi vengono segnalate allo Spisal che poi procede ad accertamenti per capire se realmente il tumore è dovuto all’attività lavorativa del paziente. E in questo caso potrebbero scattare anche dei risarcimenti pecuniari».


Ma il fumo è tra le cause principali anche di altre patologie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (in gergo Bpco). «Il 30-40% dei fumatori sviluppa la Bpco», sottolinea Muzzolon, «una malattia molto invalidante che costringe i pazienti, negli stadi più avanzati, a sottoporsi all’ossigenoterapia. È una patologia che vede circa il 30-40% di mortalità ogni anno nelle persone che ne sono affetti». Il primario rilancia l’importanza dei corsi per smettere di fumare organizzati dall’ambulatorio apposito della sua unità operativa. «Si tratta di corsi che hanno anche un buon riscontro: infatti, ad un mese dall’inizio delle lezioni il 90% dei partecipanti smette, e a distanza di un anno due persone su tre ce la fanno. Questo grazie anche al fatto che esiste un servizio telefonico di supporto che funziona bene».


Tubercolosi.
Tra le patologie respiratorie diffuse c’è anche la tubercolosi, una malattia infettiva a bassa endemia «per la quale registriamo circa 10 nuovi casi all’anno nel distretto di Belluno. Si tratta perlopiù di persone straniere provenienti dai paesi dell’Est Europa, contrariamente a quanto si pensa», sottolinea Muzzolon, «dove, purtroppo negli anni, la malattia non è stata curata in maniera adeguata».


Polmoniti.
In lieve incremento anche le polmoniti: «Da gennaio a settembre di quest’anno sono stati visti 57 pazienti affetti da questa malattia, soprattutto anziani con altre patologie», afferma il direttore del reparto di Pneumologia, reparto dove ogni anno vengono eseguite 2500 visite, anche se la maggior parte sono controlli.


Allergia.
Il 10-15% della popolazione bellunese soffre di riniti allergiche, mentre il 5% degli adulti è colpito da asma allergica, percentuale che sale al 10% nei bambini. «L’aumento è dovuto anche al cambiamento climatico con un incremento della durata della pollinazione, supportato anche da annate siccitose come quelle viste negli ultimi anni e dall’inquinamento che aumenta la sintomatologia», conclude Muzzolon.


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