Tunnel del Comelico, crolla pezzo della volta: galleria chiusa 18 ore

Riaperta a senso alternato dopo i sopralluoghi, oggi vertice a Santo Stefano di Cadore

COMELICO. Sabato, poco dopo mezzanotte, la strada statale 52 "Carnica" è stata chiusa, all’altezza della Galleria Comelico, tra il km 81 e il km 89, per distacchi di materiale, a circa 300 metri dall’ingresso di Auronzo. Per tutta la notte e la giornata di ieri, fino al pomeriggio inoltrato, gli automobilisti sono stati deviati per il passo Sant'Antonio.

Dopo sopralluoghi e consultazioni, tra i dirigenti ed i tecnici dell’Anas e quelli di "Triveneto Rocciatori", chiamati anche loro in verifica, la galleria è stata riaperta a senso unico alternato. Sul posto vigila il personale Anas, lo ha fatto anche durante la notte, pronto ad intervenire se si creassero nuove emergenze. Oggi pomeriggio, alle 16.30, la prefettura ha programmato un vertice in municipio a Santo Stefano, con la partecipazione anche dei sindaci: in quella sede sarà deciso probabilmente di continuare con il senso unico, ma con la chiusura di notte, dalle 21 alle 6.30 del mattino, ad eccezione degli automezzi di soccorso.

Deviazione obbligata per il passo Sant’Antonio e, per i mezzi pesanti, per il passo Monte Croce Comelico, Dobbiaco, Cortina. Un disagio indicibile. E questo in attesa di verifiche più approfondite, oltre che della rapida sistemazione del quadrato di calcestruzzo, da un metro di lato, caduto sull’asfalto sabato.

«Posso assicurare che la situazione è sotto controllo» ci ha dichiarato, al termine di una giornata sfibrante, Gabriella Manginelli, dirigente dell’area tecnica- progettazioni e nuove costruzioni del compartimento dell’Anas di Venezia.

Stefano Da Rin Puppel-Perona-Auronzo di Cadore-Galleria del Comelico chiusa all'imbocco del versante Auronzano.
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Auronzo di Cadore-Galleria del Comelico chiusa all'imbocco del versante Auronzano.

Era casualmente di passaggio in galleria, sabato sera, il sindaco di Santo Stefano, Alessandra Buzzo, quando, appena superato l’ingresso di Auronzo s’è imbattuta in un crocchio di tecnici dell’Anas e del Consorzio Rocciatori. Buzzo non ha fatto in tempo a chiedere che cosa fosse successo che s’è lei stessa resa conto dell’emergenza: il distacco del calcestruzzo dalla vola, «trasformato in una specie di pongo» dalle infiltrazioni d’acqua.

Erano da poco passate le 23. Chiudere o non chiudere? La paura del cedimento strutturale è stata tale da consigliare lo stop al traffico, fissato da dopo mezzanotte, nonché la vigilanza sul posto. Immaginarsi i disagi di chi, soprattutto dovendo rientrare in Cadore, incamminandosi verso Coltrondo ha dovuto fare retromarcia e circumnavigare il Comelico, salendo e discendendo dal passo Sant’Antonio. Non si dimentichi il ponte di carnevale in corso con l’arrivo dei turisti.

Al mattino presto, sul posto c’era già l’ingegner Manginelli che, moltiplicate le ricognizioni, era più decisa che mai a conservare la chiusura. Almeno per una settimana, in modo da monitorare gli accadimenti dei prossimi giorni. Tanto più che gli esperti della società “Rocciatori” non tranquillizzavano sulla circostanza che solo quello potesse essere il "punto di caduta".

L’insistenza dei sindaci del Comelico e quella della Regione ha convinto la dirigenza Anas ad optare per una difficile mediazione: il senso unico, appunto, almeno di giorno, ma sotto stretta sorveglianza.

Ettore De la Grenellais, alto dirigente Anas, che nel passato ha seguito a lungo la manutenzione della galleria Comelico, salito anche lui a Santo Stefano, ha rassicurato che nel 2008 sono stati compiuti radicali lavori di consolidamento anti-infiltrazioni e che mancavano, appunto, le prime centinaia di metri del tunnel. Come dire che, risolto questo problema, la condotta dovrebbe tornare percorribile con sicurezza. La decisione di ieri, in ogni caso, non è stata solo quella di far partire immediatamente il cantiere in questo tratto, ma di svolgere una puntuale verifica lungo tutti i 4 chilometri della galleria. E nel frattempo, appunto, di mantenere il senso unico alternato, con il fermo notturno.

«Chiedo e pretendo a nome della mia gente e di tutto il Comelico e Sappada che facciate una ricognizione più puntuale, metro dopo metro, di questo imbuto che ha sempre dato dei problemi, fin dalla sua costruzione», ha insistito Buzzo, rivolta ai dirigenti Anas. E loro, di rimando: «Lei è il nostro incubo: le garantiamo il massimo impegno». Oggi a Santo Stefano l’incontro decisivo. Se resterà confermato il senso alternato di marcia, regolato da semaforo, vorrà dire che a questo si aggiunge quello nei pressi di Coltrondo, dove, fra l’altro, in primavera o al più tardi in estate scatterà il cantiere per il prolungamento della galleria paramassi. Un disagio continuo per le popolazioni del Comelico e di Sappada.

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