Turismo, cultura, Fulcis e Nevegal: i punti critici
BELLUNO. Passa il bilancio di previsione con il voto della maggioranza (e in alcuni punti anche di Bortoluzzi). Si astiene il Pd, votano contro Comel del gruppo misto e Prade, mentre non partecipano al voto il Patto per Belluno, la Burigo e Fabio Da Re (gruppo misto).
Un bilancio che ha sollevato non poche critiche tra le minoranze sia perché nella maggioranza mancavano diversi consiglieri, tanto che il numero legale per due terzi del consiglio è stato assicurato proprio dai gruppi di opposizione (finché non è arrivato il consigliere Bristot) sia per alcuni contenuti del documento stesso. Antonio Prade ha parlato di «un’amministrazione che si volge a chiudere un’esperienza modesta. Avete fatto il compitino e per questo meritate un sei meno». Voto che il sindaco Massaro ha rigettato perché «quando siamo arrivati dopo di voi», ha detto rivolgendosi a Prade, «abbiamo trovato tutte le società partecipate in deficit, il teatro chiuso e 3.5 milioni di mutui. E noi abbiamo risanato tutto. Per cui non è lei a doverci dare un voto ma i cittadini e spero che condividano quanto è stato fatto dandoci un po’ di più di un 25% dei loro voti».
Malgrado il documento unico di programmazione (documento che non ha ottenuto in consiglio comunale l’immediata eseguibilità e quindi entrerà in vigore fra 40 giorni) e il bilancio previsionale parlino di tasse ridotte per le attività di via Mezzaterra, di tariffe «eque con il meccanismo dell’Isee», e preveda una diminuzione degli interessi passivi, come hanno evidenziato gli assessori e la maggioranza, la consigliera Ida Bortoluzzi si è lamentata del fatto che poco o niente si sa sulla campagna di comunicazione di apertura del museo di palazzo Fulcis «con tariffe che non aiuteranno di certo a far arrivare gente se non si pensa a renderlo gratuito almeno fino ai 26 anni», proposta su cui la giunta rifletterà nei prossimi giorni. Da Irma Visalli (Pd) è venuta una critica per «la mancanza di un progetto di largo respiro sugli spazi pubblici della città». Il confronto si è poi concentrato sul futuro del Nevegal. Un problema che il comune capoluogo si porta dietro da anni e che ancora non ha visto una soluzione in grado di rilanciarlo. Su questo tema Massaro ha risposto a chi lo ha attaccato, tra cui Prade «di aver investito su due elementi: la destagionalizzazione cioè un Nevegal non solo ad uso esclusivo dell’inverno, e sui posti letto con lo studio per un albergo diffuso» e criticando quindi l’idea dell’allora giunta Prade di istituire una scuola svizzera. E tirato in ballo l’ex primo cittadino ha invitato l’attuale collega a «non dire le bugie troppo grosse: sulla scuola svizzera», ha replicato il capogruppo del Popolo della Libertà, «la verità è che non siamo stati all’altezza di affrontare un progetto così grande per le possibilità che avevamo. Per il Nevegal serve una progettualità di lungo respiro».
Critiche sono arrivate anche sul fronte del rilancio turistico della città. «Abbiamo avuto un aumento del 23% di arrivi e del 15% di presenze», ha precisato Massaro annunciando l’intenzione di sfruttare al massimo nei prossimi anni le potenzialità del capoluogo in questo campo.
Tra tutte le critiche, però, un giudizio positivo da più parti e in particolare dalla consigliera Bortoluzzi, è arrivato all’indirizzo dell’assessore Valentina Tomasi. «Sta facendo un bel lavoro, è cresciuta molto in questi anni». (p.d.a.)
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