Turismo in bicicletta sindaci e aziende vogliono accelerare
FELTRE . Il turismo in bici deve diventare per la Valbelluna quello che lo sci è per la parte alta della provincia: una risorsa economica centrale. E il momento è adesso. Senza scuse, perché ora ci sono i soldi per le infrastrutture, c’è un enorme bacino internazionale di turisti, ci sono i modelli vincenti da seguire come quello del Superski Dolomiti.
È il messaggio lanciato ieri da amministratori di tutta la vallata, associazioni, imprenditori, al convegno sul futuro della ciclabilità per la montagna bellunese che al campus ha chiuso “W la bici viva”. Un confronto che è stato il punto di partenza per una ipotetica “Carta di Feltre per la ciclabilità in provincia”, per dirla con l’assessore Valter Bonan, ma anche un momento per ragionare sui numeri. Come i 9,5 milioni di euro di fondi di confine e cofinanziamenti comunali che, ha ricordato il presidente dell’Unione montana, Federico Dalla Torre, sostengono il primo stralcio di lavori sulle infrastrutture ciclabili feltrine.
Obiettivo: “agganciare” il Feltrino alla Valsugana, intercettando così il flusso di cicloturisti che scendono dall’Austria portandolo da Fastro a Santa Giustina verso l’asse della Venezia-Monaco, mentre i trevigiani nel frattempo salgono con le loro infrastrutture fino alle porte di Fener. Puntando in un secondo tempo, quando ci saranno altri soldi, alla bretella tra Fonzaso e il Primiero, e giocandosi anche la carta della collaborazione con il Tesino: «I sindaci del Tesino lamentano che Trentino Marketing spinge per indirizzare i turisti sulla ciclabile del Garda, mentre la Valsugana non viene nemmeno segnalata», ha detto Dalla Torre. «Noi dobbiamo invece fare in modo che chi arriva a Trento possa scegliere la Valsugana, per dirigersi quindi verso Sedico e Belluno».
Sedico e Belluno che, hanno detto il sindaco Stefano Deon e l’assessore del capoluogo Franco Frison, ci sono e giocano le loro carte per fare della bicicletta una risorsa economica ma anche uno strumento per la qualità della vita dei residenti. Come l’ostello della stazione di Bribano che sarà centrale non solo per la Via dei Papi ma anche per lo sforzo che Sedico sta facendo per ridurre il traffico.
D’altra parte, ha spiegato Giuliano Vantaggi, neo designato direttore della Dmo, «chi diceva anni fa che il turismo avrebbe avuto un boom aveva perfettamente ragione». Vale per il Bellunese, con l’aumento delle presenze, e vale per il Veneto in generale, con la sola provincia di Venezia che fa 37 milioni di pernottamenti, con Jesolo e Bibione che lavorano pure a febbraio.
Ma bisogno partire subito con la promozione di ciò che è già disponibile e strutturato. E per la bici sono già “spendibili” grandi eventi come la Granfondo Sportful, ma anche una risorsa come le salite leggendarie del Giro d’Italia, che punteggiano tutto il Bellunese da Croce d’Aune ai passi dolomitici.
Stefano De Barba
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