Turismo: la Via dei Papi promossa a Roma

Fino a 100 mila turisti ogni anno, con il tour operator più potente del mondo: l'Opera romana pellegrinaggi. Cm e Regione sono alla fiera dei percorsi della fede
Papa Giovanni Paolo II a Lorenzago
Papa Giovanni Paolo II a Lorenzago
BELLUNO. Fino a 100 mila turisti ogni anno, con il tour operator più potente del mondo: l'Opera romana pellegrinaggi. Viene presentata in questi giorni a Roma, alla fiera del turismo religioso, la Via dei Papi, un'intuizione della Comunità montana Belluno-Ponte nelle Alpi, con grandi potenzialità ma pochi sostenitori locali. A Roma in questi giorni si sta svolgendo il Josp Fest 2011, l'evento organizzato dall'Opera romana pellegrinaggi per promuovere i percorsi della fede più importanti al mondo. Nello stand della Regione del Veneto la nuova scommessa è proprio la via dei Papi, itinerario che vuole collegare le Dolomiti patrimonio dell'Unesco alla città eterna. A Roma si trova una delegazione bellunese guidata dal presidente della Cm Belluno-Ponte Giorgio De Bona, che detta tempi stretti: «Contiamo di entrare nella piena operatività già dalla primavera del prossimo anno, nel frattempo predisporremo un piano per l'ospitalità, coinvolgendo strutture e ostelli». I percorsi infatti sono pronti (nei prossimi mesi verrà realizzata la tabellazione) ma manca ancora una definizione completa dei punti di accoglienza dei pellegrini, che non cercano grandi alberghi, preferendo ostelli, b&b, agriturismi o affittacamere. Purtroppo, finora, gli operatori turistici bellunesi (dai Consorzi a Dolomiti Turismo) non hanno ancora raccolto con sufficiente entusiasmo la sfida lanciata dalla Cm. L'unico sostegno reale è arrivato dalla Regione Veneto. Il capogruppo del Pdl in consiglio regionale Dario Bond, ci crede «Contiamo di portare in provincia, una volta entrati a regime, tra i 50 e i 100 mila pellegrini all'anno», ma Bond chiede una mobilitazione generale di operatori e privati bellunesi: «Il turismo religioso è una grande opportunità. Per questo dobbiamo lavorare con gli strumenti in nostro possesso». De Bona ricorda le opportunità che potrebbero arrivare dal fondo Brancher e più in generale dalla collaborazione tra enti e associazioni. Il modello di riferimento resta il percorso della fede che porta a Santiago de Compostela: «Nel nostro caso, si parte da Lorenzago di Cadore, luogo dello spirito per Giovanni Paolo II, per arrivare a Roma», spiega Giorgio De Bona. «Nel mezzo si toccheranno - tra gli altri - Canale d'Agordo, Feltre con il suo santuario, Vittorio Veneto e Venezia, poi il collegamento alla via Francigena. In questi giorni a Roma creeremo dei contatti con l'Opera romana pellegrinaggi», illustra De Bona. «E' una vetrina importantissima. Parliamo di una realtà che riesce a muovere ogni anno 13 milioni di pellegrini. A noi ne bastano molti meno per valorizzare le nostre Dolomiti, luogo ideale sia per il relax che per ritrovare la propria spiritualità». I contatti ricevuti dalla Cm sono già numerosi e La Via dei Papi ha la possibilità di sviluppare il turismo in quelle zone della provincia marginali rispetto ai grandi afflussi di visitatori. Inoltre l'investimento da fare è minimo. (i.a.)

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