Turismo nel Bellunese, a settembre un bando per il marketing

La presidente della Dmo, Larese Filon: «Cerchiamo un professionista per redigere il piano». Solo per questo incarico si spenderanno 100 mila euro. Sul piatto per il progetto ci sono 5 milioni

BELLUNO. Entro la prima metà di settembre sarà pubblicato il bando per trovare la figura professionale che avrà il compito di redigere il progetto per il marketing turistico provinciale. Poi ci penserà un manager a gestire il piano stesso. Manager che sarà “trovato” sempre tramite un avviso pubblico. Sul piatto i 5 milioni dei Fondi dei comuni confinanti. A dirlo è Daniela Larese Filon, presidente della Provincia nonché della Dmo (Destination management organization, l’organismo che, in base alla legge regionale 11/2013 ha il ruolo di gestire il turismo in provincia), rispondendo ad alcune sollecitazioni che nei giorni scorsi sono venute dal capo del Consorzio di vallata del Feltrino, Lionello Gorza. Gorza, in un’intervista al Corriere delle Alpi, aveva ravvisato la necessità non solo di individuare la figura di manager per gestire la partita del turismo, ma anche di introdurre la tassa di soggiorno.

E su questi punti e sulla programmazione turistica del Bellunese interviene Larese Filon.

Presidente, da più parti è venuta la richiesta di un manager per la gestione del turismo e anche dell'introduzione della tassa di soggiorno in tutti i comuni. Cosa ne pensa?

«Concordo con le richieste avanzate da Gorza, tanto che entro la metà di settembre pubblicheremo, come Dmo, il bando per trovare un progettista o un libero professionista che possa stilare il progetto di marketing provinciale. Per questo abbiamo a disposizione 100 mila euro che prenderemo dai 5 milioni dei fondi di confine, che sono stati riservati per il comparto turistico. Inoltre, indiremo anche un bando, come Dmo, perché che la Provincia non può assumere, per trovare il manager che dovrà occuparsi della realizzazione del progetto. Ma questa figura, rispetto al piano, non potrà essere pagata dai fondi ex Odi. Dovranno essere i Comuni che fanno parte della Dmo e i consorzi di valle a metterci i soldi».

Trovare i soldi sarà un'impresa visto che Comuni e consorzi sono già ai minimi storici quanto a risorse economiche.

«Spero che si possa reintrodurre dal 2017 la tassa di soggiorno che quest'anno è stata sospesa. In questo modo, i Comuni potranno avere la possibilità di trovare le risorse economiche necessarie per pagare questa figura di riferimento. Ad oggi ad avere la tassa di soggiorno sono Falcade, Auronzo, San Vito, Livinallongo e Belluno. Cortina, pur avendola deliberata nel 2015, la doveva far partire quest'anno, ma non ha potuto. Se tutti gli enti locali potranno nel 2017 attivare questa tassa, si potrà pagare il manager che non solo avrà il compito di gestire il progetto di marketing turistico, ma anche di fare da collegamento con la Provincia».

Chi deve essere il manager?

«Deve essere una persona che conosce la gestione del turismo e pertanto sia in grado di coordinare tutti gli operatori turistici, tramite i consorzi sul territorio e sia in grado di dare attuazione al progetto di marketing».

La presidente della Provincia Daniela Larese Filon
La presidente della Provincia Daniela Larese Filon

Quali saranno i tempi del bando e dell'avvio del piano?

«Noi contiamo entro la primavera 2017 di poter partire con l'attuazione del progetto».

Quanto ci vorrà per la sua realizzazione?

«Si tratta di un progetto articolato, che quindi avrà bisogno di due o tre anni per essere completamente attuato, anche se poi ci saranno delle cose che potranno essere realizzate anche in tempi più brevi».

Quali sono i punti che dovranno rientrare necessariamente nel progetto?

«Si tratta di elementi che dovranno portare alla realizzazione di un marchio che fungerà da ombrello per tutta la provincia di Belluno. Sarà il risultato di un lavoro di coordinamento con le associazioni di categoria perché tutti gli operatori commerciali e artigiani alla fine dovranno stare sotto questo stesso marchio che non dovrà tenere conto, quindi, solo delle strutture ricettive ma di tutto quello che offre la provincia».

Si è parlato anche di una possibile chiusura del Consorzio Dolomiti. Se dovesse accadere come si muoverà la Provincia e la Dmo?

«Il Consorzio Dolomiti ha un ruolo di coordinamento, mentre la parte operativa sono i consorzi di valle, i veri punti di riferimento nel territorio che hanno al loro interno gli operatori turistici. Per questo dovremo avviare l’assunzione di un manager a livello di Destination management organizaztion. Anzi, siamo intenzionati anche a dare una sede alla Dmo all'interno di Palazzo Piloni. Non appena troveremo il manager ci sarà anche la sede. Se il Consorzio Dolomiti chiuderà, la Dmo dovrà assumersi anche l'onere organizzativo e di attuazione del progetto di marketing tramite la figura del manager».

Quindi entro il prossimo anno ci sarà il progetto?

«Questa è il nostro obiettivo. Adesso il momento è propizio per il turismo perché da un lato la Regione ha messo a disposizione fondi per ristrutturare gli alberghi, i Gal hanno risorse per ristrutturare hotel e B&B e poi ci sono i fondi dei comuni confinanti con cui si potranno creare le infrastrutture necessarie per il turista. Il momento, quindi, è quello giusto per operare e se riusciamo ad organizzarci bene e portare avanti questo progetto, potremmo dare una vera impronta turistica a tutta la provincia».

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