Turismo sostenibile: Forno, Cibiana e Zoppè ci credono
FORNO DI ZOLDO. Riscoprire il piacere di camminare in un borgo che trasuda tradizione. Osservare dal basso le imponenti vette dolomitiche, che fanno da quinta straordinaria alla vallata. Apprezzare l'arte, la cultura, la storia di un territorio. Un turismo diverso, sostenibile, è possibile.
Ed è su questo binario che si stanno muovendo le amministrazioni di Forno di Zoldo, Cibiana e Zoppè di Cadore, che grazie al progetto Interreg IV Italia- Austria porteranno in Italia l'esperienza del “Bergsteigerdorfer”, i “Villaggi degli alpinisti senza frontiere”.
Oltre confine il progetto è stato avviato per opera del Club alpino austriaco nel 2005, e oggi sono venti i Comuni e le vallate che si fregiano del marchio e dove tutto, dall'ambiente all'ospitalità, è votato alla tutela dell'ambiente. I “Villaggi degli alpinisti” sono infatti piccole realtà montane, silenziose e incontaminate, dove non ci sono grandi comprensori sciistici, impianti di risalita, file di negozi con le vetrine luccicanti.
Sono luoghi dove si respira la tradizione alpina, luoghi ricchi di sentieri e che si distinguono per l'eccellente qualità del paesaggio e l'integrità dell'ambiente.
Località dove si possono fare tante attività: escursionismo, alpinismo, arrampicata, sci alpinismo, sci di fondo, passeggiate, visite a musei e vecchie botteghe.
Forno di Zoldo, Cibiana e Zoppè sono comuni piccoli ma deliziosi, che hanno tanto da raccontare. E che attraverso il progetto, abbracciato dal Cai Veneto, hanno deciso di puntare su una forma di turismo sostenibile, non di massa, legato al territorio e alla cultura alpinistica.
Ma non per questo riservato ad un'elite e destinato a non generare economia: si pensi che nel distretto del Gail, in Sud Tirolo, in una terra abitata da poco più di 1800 persone, ogni anno si registrano 187 mila pernottamenti di turisti. Che scelgono Kartisch, Obertilliach e le località vicine per le loro vacanze.
I tre comuni bellunesi che si trasformeranno in “villaggi degli alpinisti” hanno più o meno la stessa popolazione del distretto del Gail, ma, ad oggi, numeri sicuramente inferiori di turisti.
Per questo il progetto si propone come un’occasione per questi territori, che hanno fame di farsi conoscere ma che si lasciano anche scoprire poco a poco. Bisogna camminare, per le stradine delle tantissime frazioni che compongono Forno di Zoldo, per carpirne l'essenza.
Bisogna parlare con le persone che abitano nella vallata di Zoldo, o che sono abituate a passeggiare fra i murales di Cibiana, per rimanerne affascinati. Basta alzare lo sguardo, invece, per vedere loro. Le Dolomiti. Nelle giornate limpide, sembra quasi di poter toccare il Pelmo, adagiato alle spalle del minuscolo comune di Zoppè di Cadore.
Neanche trecento residenti, ma ricco di storia: meritano una visita il museo etnografico (che ospita la struttura di una carbonaia, in dialetto “poiàt”) e il mulino ad acqua. Ma Zoppè è anche terra di artisti: lì sono nati Masi Simonetti e Fiorenzo Tomea.
È piccolo ma affascinante anche Cibiana.
Il paese dipinto, lo chiamano i turisti che passeggiano fra i murales. Sono cinquanta, raccontano la storia del paese e sono stati dipinti da artisti che sono arrivati anche da molto lontano per lasciare la loro impronta sui muri delle case. Ma Cibiana è anche il paese delle nuvole. Salire sul monte Rite, lungo la vecchia strada militare dove d'estate fanno la spola le navette (solo loro però) per permettere davvero a chiunque di arrivare a un passo dal cielo, è un'esperienza quasi mistica.
Dal museo voluto da Messner sulla cima della montagna si gode un panorama che letteralmente toglie il fiato, con le Dolomiti, ruvide, maestose, che come giganti silenziosi sembrano quasi proteggere chi si avventura sulla terrazza del museo delle Nuvole.
E Cibiana sta lavorando tanto sul fronte turismo: il neo sindaco Luciana Furlanis si prepara a promuovere l'ospitalità diffusa, per offrire ai visitatori posti letto nelle case sfitte. Forno di Zoldo, il comune del ferro e del chiodo ma anche del gelato artigianale, è il capofila di questo progetto. Il suo giovane sindaco ci crede, ma ci credono anche tanti zoldani.
Come Anna Zaccone, che oltre ad essere la presidente del consorzio turistico Val di Zoldo, gestisce un bed and breakfast a Fornesighe. Curatissimo, accogliente, vero. Ci credono i giovani, che in queste terre vogliono continuare a vivere.
E gli operatori turistici, che sono stati coinvolti nel progetto per creare una rete in grado di accogliere i turisti che si avventureranno nei “Villaggi degli alpinisti” italiani. Le strutture, per fregiarsi del marchio, dovranno rispettare una serie di parametri di qualità e i comuni si impegnano a non contaminarsi con infrastrutture che andrebbero a stravolgere l'ambiente. Per il capitolo promozione, sarà attivato un sito internet e il materiale informativo sarà distribuito nelle principali fiere del turismo.
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