Turista inglese di 53 anni muore e dona gli organi
BELLUNO. Seconda donazione multiorgano nel 2015 all’ospedale San Martino. Dopo i prelievi eseguiti qualche settimana fa sulla ragazza romena deceduta in seguito a un investimento a Cortina, nella notte tra martedì e mercoledì altri espianti sono stati eseguiti su un turista inglese rimasto vittima di una ischemia cerebrale durante il soggiorno in provincia di Belluno.
L’uomo, 53 anni, ingegnere edile impegnato nei Paesi arabi, era in vacanza con la moglie, ex infermiera di neurochirurgia e le figlie quando giovedì della settimana scorsa, sul Piz Boè (monte del gruppo Sella a Livinallongo) è stato colto da un malore, una dissecazione della carotide. Immediati i soccorsi prestati al turista che è stato condotto al San Martino di Belluno dove è stato ricoverato prima in neurologia e poi in rianimazione.
«Fin da subito la moglie, forse per il lavoro che faceva in Inghilterra, comprendendo le condizioni critiche del coniuge, ha palesato la sua intenzione di donare gli organi, qualora la situazione fosse precipitata», racconta il coordinatore ospedaliero per i trapianti dell’Usl 1, l’anestesista Franco Stetka. E purtroppo così è stato. Dopo qualche giorno di ricovero, martedì sera, il paziente inglese è peggiorato. Subito sono scattate le sei ore di monitoraggio costante dell’attività cerebrale che hanno appurato la sua morte.
A questo punto, grazie al consenso della moglie, l’équipe dei trapianti bellunese ha iniziato la procedura. Dell’uomo sono stati donati il cuore e il fegato che sono stati trasferiti a Verona (il cuore è andato a un quarantenne), i polmoni sono andati al Policlinico di Milano, i reni destinati a Treviso e Roma e il pancreas che nell’ospedale San Raffaele di Milano verrà processato per l’estrazione delle isole di Langerhans, impiegate per il trattamento di particolari forme di diabete. «Per quanto riguarda il rene destinato a Roma», racconta ancora Stetka, «l’organo è stato direttamente consegnato al pilota di un aereo di linea decollato da Venezia nella notte di mercoledì che poi ha provveduto a consegnarlo all’équipe medica laziale».
Nell’intervento sono stati coinvolti 12 chirurghi appartenenti a cinque diverse équipe di prelievo, oltre al personale della sala operatoria e dell’anestesia dell’ospedale San Martino. L’intervento è durato dall’una della notte di mercoledì alle 6.30. Nel corso della mattinata, poi, sono stati effettuati nei vari centri gli interventi di reimpianto, ad eccezione dei polmoni, trapiantati in serata, dopo un ciclo di ricondizionamento per ottenere una migliore funzionalità degli stessi, impiantati su un ragazzo di meno di vent’anni, salvandogli così la vita. Tutti i trapianti sono, quindi, riusciti.
L’attività di prelievo di organi è stata avviata a Belluno nel 2002. In media il tasso di donazioni di organi dell’Usl 1 è uno dei più elevati in Italia, anche se gli anni scorsi si sono ottenute percentuali anche migliori per quanto riguarda i trapianti da pazienti colpiti da morte cerebrale. Anche in questo caso il grande gesto di solidarietà umana, sebbene dai familiari di un turista straniero, hanno trasformato una tragedia in nuove speranze di vita.
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