Tutela della montagna, Caner: «Il turismo non sta esplodendo, torna al livello di dieci anni fa»

Ma il presidente di Unesco Italia, Bernabè, raccomanda di trovare soluzioni soprattutto sul tema della mobilità 
Cortina D'Ampezzo, 16 luglio 2007. Il lago Sorapìss sotto l'omonimo monte a m 2000. Sullo sfondo il dito di Dio
Cortina D'Ampezzo, 16 luglio 2007. Il lago Sorapìss sotto l'omonimo monte a m 2000. Sullo sfondo il dito di Dio

BELLUNO. In montagna, a Cortina come sui passi, con il sistema Ztl? «Una qualche soluzione va trovata, così non si può andare avanti», suggerisce Franco Bernabè, il presidente della Commissione nazionale Italiana per l’Unesco. . «Mi auguro che le Colline Unesco non si trasformino in un fenomeno di massa turistico come le Dolomiti Unesco», ha detto davanti ad una platea autorevole di più di mezzo migliaio di invitati, soprattutto amministratori pubblici ed operatori, riunita a Pieve di Soligo per la prima festa del riconoscimento delle colline del prosecco quale “patrimonio dell’umanità”.

«Vogliamo che il crescere del turismo non sia fonte di gravi problemi di degrado del territorio, come purtroppo in qualche caso sta avvenendo» ha poi argomentato Bernabè. «Se desideriamo essere veramente una potenza culturale incredibile dobbiamo assumerci con determinazione e convinzione il compito di tutelare al meglio il nostro patrimonio culturale e naturale». Ecco la sfida. Era presente, insieme al governatore Luca Zaia, anche l’assessore regionale al turismo, Federico Caner, che a margine dell’assise ci ha commentato.

«Lasciamo, intanto, che i turisti arrivino. Non mi pare che siamo ancora ai livelli del Trentino Alto Adige. E poi, se ci sono particolari fenomeni di assalto, come voi giornalisti dite, vorrà dire che studieremo qualche misura di contingentamento».

Ed è ciò che, sempre a margine del convegno, ci ha pure detto Bernabè. «A Cortina, come sui passi o verso altre destinazioni, ci sono giorni di intasamento per cui bisogna trovare una soluzione perché c’è una pressione di automobili e turisti che rischia di diventare insostenibile». Passi chiusi, dunque? O, addirittura, ingresso a Cortina con il ticket? Accessi a pagamento? Al lago Sorapis, per esemplificare, con il pedaggio? «Bisogna pensare delle soluzioni – risponde il presidente Unesco -. Ci sono degli strumenti di pianificazione urbanistica che consentono la chiusura dei passi. E una metodologia che va adottata con gli stessi criteri e strumenti con cui si affronta il problema della concessione dei centri storici».

Per Caner, in ogni caso, non ci sono alternative: bisogna pensare ad una mobilità alternativa, più sostenibile. «I nuovi impianti di risalita che proponiamo rispondono a questo criterio. Faccio un esempio – precisa Caner -, per salire in cima al monte Rite, dovremo pensare ad una mini funivia o a un trenino a cremagliera, al posto delle navette che sollevano nuvole di polvere. Stesso discorso per altre mete».

Il problema dell’assalto era stato sollevato dal Club alpino italiano, in particolare dal presidente regionale Renato Frigo, in un convegno nazionale sabato a Vittorio Veneto. Non siamo nelle condizioni – almeno per quanto riguarda il turismo – che le Dolomiti Unesco corrano qualche rischio. Bernabè non lo ha detto, probabilmente non lo pensa nemmeno. Ma il suo allarme va meditato. La comunicazione stessa deve tenerne conto: per esempio quella per i Mondiali di sci e le Olimpiadi. Il turista del futuro, si è detto ieri, sarà sempre più emozionale e, quindi, esperenziale.

In coda, ai piedi delle Dolomiti emozioni ed esperienze proprio non ne fa, se non di segno critico. «Il patrimonio è e deve continuare ad essere un elemento importante per la nostra economia – insiste il presidente Unesco Italia -, un volano per la promozione del turismo, dell’eccellenza artigianale enogastronomica, ma occorre risolvere l’attenzione fra la conservazione e la valorizzazione».

Quindi? «Non accadrà che qui, sulle Colline Unesco, ci saranno troppi turisti, perché qui non ci sarà un turismo da curiosi. Sarà un turismo del popolo, ma del popolo informato» risponde Zaia, col pensiero rivolto anche alle Dolomiti Unesco. «E, in ogni caso – tiene a precisare l’assessore Caner – non è che il nostro turismo stia quantitativamente esplodendo, ma sta ritornando sui livelli di 10 anni fa, dopo un periodo di crisi profonda». —
 
 

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