Tutti contro l’autostrada «Ho convinto anche Fi»
BELLUNO. «Missione compiuta» sospira Herbert Dorfmann, eurodeputato Svp, dopo l'opera di evangelizzazione contro il proseguimento dell'A27.
«Ho convinto anche i colleghi del Ppe, quindi Fi, oltre agli amici del Pd» fa sapere rispetto al voto in Europarlamento sull'autostrada. Voto che ci sarà martedì verso le 12, dopo la presentazione della risoluzione lunedì sera. Il tutto nella seduta del Parlamento europeo in programma da lunedì.
Remo Sernagiotto, eurodeputato dei "Conservatori e riformisti", ha un diavolo per capello. «Io ho proposto un’opportunità. Chi non la vuol cogliere, si accomodi. Però dopo i bellunesi sappiano chi ringraziare». Per il trevigiano del Parlamento europeo l’opportunità è data dall'inserimento nella strategia infrastrutturale per l’Est europeo del completamento dell'A27 in modo da poter usufruire degli eventuali fondi Ue. «Non è un obbligo fare l'autostrada, possiamo scegliere diversamente, ma se c'è una disponibilità finanziaria - chiede Sernagiotto - sarebbe da fessi non approfittarne».
Non è che l'assemblea, votando sull'ampliamento della rete ad Est, di fatto dia il via libera anche all'A27? «Abbiamo chiesto il voto separato - fa sapere Dorfmann -, quindi l’amico Sernagiotto non sarà consentito di fare il furbo. Ho istruito quanti più colleghi possibile affinchè non sprechino inutilmente il loro voto».
E, a questo punto, scatta l'ira di Sernagiotto. «Non capisco perché il Sud Tirolo, il Tirolo e addirittura la Provincia di Trento vogliano imporre a Belluno quello che fa loro comodo. Da mercoledì, se la mia proposta non passerà, salirò a Bolzano e dirò tutta la verità sui tedeschi di quella provincia».
Gli ultimi tentativi di convincimento dei colleghi sono stati esercitati da Dorfmann nella giornata di ieri, a Venezia, nell'ambito di un convegno del Ppe. Tra gli altri c’era Elisabetta Gardini, veneta come Sernagiotto. «Sì, anche Elisabetta - dice Dorfmann - è convinta che l'A27 non s'ha da fare». A favore dell'A27 si è pronunciato 'Vivaio Dolomiti', proponendo l'accompagnamento del nastro d'asfalto con la nuova condotta tecnologica. A favore anche gli imprenditori ed alcune altre categorie economiche. Contro, invece, gli ambientalisti ed i sindaci, l’Euregio e la Provincia di Belluno. La Regione ha dichiarato che è interessata al collegamento ferroviario, da Calalzo a Cortina, fino alla Val Pusteria, facendo intendere che, in ogni caso, il capitolo dell’A27 non è chiuso, semmai accantonato. Non lo è, invece, per Cipra, l'arcipelago delle associazioni ambientaliste. Cipra Internationalis ha scritto a ciascun europarlamentare invitandolo a non votare per l'A27, un passaggio - viene spiegato - che contraddice nei fatti la Convenzione delle Alpi che impedisce collegamenti transfrontalieri. Sul voto di martedì, invece, interverrà la sezione italiana di Cipra, con il portavoce Luigi Casanova. «La proposta della prosecuzione autostradale - sostiene quest'ultimo - è una pazza provocazione. Pazza perché si sa che di autostrade è impossibile farne attraverso le Alpi. E una provocazione perché chi la sosterrà con il proprio voto farà un tentativo di sabotaggio del collegamento ferroviaria, che è l'unica alternativa infrastrutturale oggi ammissibile». Cipra sostiene, invece, la ferrovia delle Dolomiti. Obietta, al riguardo, Sernagiotto: «La ferrovia? Se non è realizzata in galleria, comporta un dissesto ambientale peggiore dell'autostrada, che proseguirebbe tutta in tunnel».
Francesco Dal Mas
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