Tutti gli operatori a scuola di lingua e di informatica
Presentato ieri il piano di marketing territoriale eseguito dell’Eurac di Bolzano Millennials e giovani famiglie (30-35 anni) saranno i nuovi turisti dolomitici
BELLUNO. Saranno i cosiddetti Millennials e le giovani famiglie amanti dello sport, della natura e dei mezzi di comunicazione digitali i nuovi turisti su cui la provincia di Belluno dovrà puntare da qui ai prossimi tre anni per aumentare la permanenza media, la spesa media dell’ospite e l’occupazione dei posti letto, rilanciando così il turismo.
Ma per fare questo sarà necessario mandare a scuola di lingua inglese e di conoscenze informatiche gli stessi operatori. Uno svecchiamento su tutti i fronti che sarà portato avanti in primis dalla Provincia e dalla Dmo aiutata da un lavoro di squadra con tutti i protagonisti: dai consorzi di vallata agli operatori e gli uffici turistici.
Sono questi alcuni dei punti del piano di marketing territoriale (Pmt) elaborato dall’Eurac di Bolzano e presentato ieri ai sindaci. «Il piano è stato realizzato in sei mesi», ha precisato Ana Scuttari dell’Eurac, «una intensa attività nel corso della quale abbiamo sentito gli addetti del comparto, abbiamo fatto 16 interviste con gli operatori locali e abbiamo analizzato punti di forza, debolezza e criticità».
L’analisi.
Si parte dal presupposto che il territorio bellunese ha un elevato potenziale turistico che ancora non è stato valorizzato. Tra i punti di forza ci sono una natura ancora incontaminata, la tradizione culturale e storica, le Dolomiti Unesco, la varietà delle attività sportive praticabili e la tradizione e qualità enogastronomica. Ma molti sono anche i punti di debolezza a cominciare dalle infrastrutture e dalla mobilità, da una frammentarietà dell’offerta e del territorio, dalla mancanza di una visione a lungo termine e da una bassa internazionalizzazione.
Ed è proprio partendo da qui che si dovrà lavorare per rilanciare il Bellunese. «Molte sono le opportunità che si possono creare, a partire dalla ricerca di nuovi mercati internazionali, dallo sfruttamento della vicinanza con Venezia, dalle possibilità infrastrutturali come il trenino delle Dolomiti, per arrivare all’allungamento della stagione estiva grazie anche ai cambiamenti climatici. L’obiettivo è avere un flusso turistico per 365 giorni all’anno».
Il piano.
Il piano, a valenza triennale, partirà dal 2018 e avrà un valore di 5,5 milioni di euro, soldi che arrivano direttamente dai Fondi dei comuni confinanti. «Belluno dovrà diventare un’ecodestinazione turistica organizzata, competitiva, internazionale e sostenibile», ha precisato Gerhard Vanzi, referente dell’Eurac. «Due saranno i macro obiettivi. Il primo è “tessere la destinazione” cioè riorganizzare la governance, migliorare i servizi di base e rafforzare il prodotto turistico coinvolgendo tutti gli attori operanti sul territorio. Per ottenere questo sarà necessario anche avere degli operatori preparati: per questo motivo partiranno corsi di lingua straniera e di digitalizzazione.
Il secondo obiettivo sarà quello di “avvolgere l’ospite”, vale a dire definire un marchio unico sotto cui far rientrare ogni attività turistica. Ma anche investendo il 70% delle risorse nei mercati internazionali, invertendo l’attuale dinamica. «I turisti si dovranno andare a cercare nei paesi ultralpini come Germania e Austria, ma poi anche in Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Scandinavia, Polonia e Cechia.
Cortina.
Per Cortina, in vista dei Mondiali, si dovrà puntare su mercati lontani quali Russia, Cina e Usa dove ci sono ospiti che spendono fino a 500 euro al giorno, ma si dovranno esplorare anche Paesi quali Brasile e Corea del Sud. Si dovranno potenziare le strategie di comunicazione digitali creando anche delle comunity di appassionati».
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