Tutto l’orgoglio di essere «in un Corpo speciale»
CORTINA. L'orgoglio si respirava a pieni polmoni, ieri in piazza Angelo Dibona. Orgoglio prima di tutto di essere componenti del Soccorso alpino e poi di essere cittadini onorari di Cortina. Gli uomini e le donne del Cnsas hanno accolto come un onore il conferimento di ieri.
«Siamo orgogliosi di questo riconoscimento da parte della nostra città», è il messaggio di Mauro Da Poz, capostazione del soccorso di Cortina che non poteva essere presente, «è il primo Comune che dà la cittadinanza al Corpo del soccorso ed è un onore che lo faccia proprio Cortina dove è nata la nostra stazione, tra l’altro fra le prime in Italia».
I soccorritori rispondono alle chiamate 365 giorni l'anno, 24 ore su 24, e per la maggior parte sono volontari.
«In soccorso viviamo una miriade di emozioni», spiega Alessandro Molinu, vice presidente nazionale del Cnsas, «a volte contrastanti. C'è la gioia di salvare qualcuno e l'immensa tristezza se si devono recuperare delle salme. Non prevale un'emozione in particolare. Ogni intervento ha certamente la sua peculiarità».
La cittadinanza ampezzana per i soccorritori rappresenta un segno che il loro lavoro è apprezzato.
«È un riconoscimento che voglio arrivi ad ognuno dei nostri tecnici e dei nostri volontari», conferma Rodolfo Selenati, presidente regionale Cnsas Veneto, «dal primo all’ultimo. Sono loro la nostra forza, con l’impegno quotidiano, gli interventi di notte e di giorno, una preparazione sempre al top e mantenuta con addestramento e passione».
Un evento particolare che va a suggellare un rapporto di fiducia col territorio montano, secondo Alex Barattin, delegato Cnsas Dolomiti Bellunesi.
«Abbiamo riconoscimenti costanti da parte della gente della montagna», dichiara Barattin, «ma avere questo riconoscimento ufficiale fa sicuramente tanto piacere. Cortina è un punto di riferimento internazionale ed il fatto che qui si dia la cittadinanza al nostro Corpo ha un valore aggiunto».
«E' una giornata storica», ammette Fabio Rufus Bristot, consigliere Cnsas, «che riconosce i 62 anni di attività del Soccorso e chi ha permesso di arrivare sin qui, ossia i nostri “vecchi” fondatori. Gli anziani sono l'architrave del nostro gruppo, ancora oggi pronti a darci consigli preziosi perché profondi conoscitori del territorio. Ringraziamo loro, chi ha perso la vita nei soccorsi e la comunità di Cortina».
Tra i soccorritori anche tanti giovani, come Walter Milan, trentenne, che è nel Soccorso da 6 anni. «Lavoriamo spesso in quota», dichiara, «in ambienti lontani. Essere oggi in piazza, in mezzo alla gente, anche con il nostro stand è importante per farci conoscere. Il dialogo con le comunità è fondamentale». (a.s.)
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