Ubriaco dice agli agenti «Trovo un kalashnikov e poi vi sparo addosso»

FELTRE. Camminava a petto nudo, zigzagando al centro della carreggiata. Alessio Zucco era appena uscito di strada con la macchina e, sotto gli occhi dei due agenti della Polizia stradale di Feltre, mostrava tutti i sintomi dell’ubriachezza: alito vinoso, difficoltà nell’esprimersi, eccessiva sudorazione e reazioni inconsulte, come quella descritta nel verbale. Era il 4 agosto di due anni fa e magari faceva caldo, tra via Dante Alighieri e via Culiada, ma non c’erano altri motivi plausibili per comportarsi in quella maniera. I poliziotti l’hanno sottoposto a una prima prova dell’alcoltest, che ha dato un risultato inequivocabile: 1,90 grammi di alcol per litro di sangue. Era senz’altro ubriaco e ha deciso di mettersi ancora di più nei guai, rifiutando di sottoporsi alla seconda prova, malgrado gli fosse stata più volte richiesta dagli operanti.

Il suo atteggiamento si è fatto improvvisamente più aggressivo e ha cominciato a minacciare gli agenti: «Se mi procuro un AK-47 vi sparo». Difficile trovare un kalashnikov nelle sue condizioni e a quell’ora, di sicuro ai reati di guida in stato di ebbrezza e rifiuto di alcoltest si è aggiunto quello di resistenza a pubblico ufficiale.

Non era facile peggiorare una situazione già abbastanza compromessa, ma il giovane ce l’ha fatta. Il giorno dopo era sobrio, quando negli uffici della Polizia stradale ha apostrofato gli stessi agenti con parole offensive. A quel punto, il suo bisogno di un avvocato è diventato ancora più urgente: oltraggio a pubblico ufficiale. L’uomo è difeso di fiducia da Tiziani e quella di ieri era l’udienza filtro, davanti al giudice Zantedeschi e al pubblico ministero Rossi.

Il difensore ha chiesto un rinvio, per presentare un risarcimento agli agenti e alla forza di polizia e gli è stato accordato fino al 29 novembre. Per gli altri reati, si può già procedere e se ne parlerà a gennaio con i testimoni. —

G.S.

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