Ubriaco perde la patente appena ripresa

Un querese festeggia a suon di bevute la riconquista del documento di guida, poi fugge all’alt e gli sparano alle gomme
Di Marco Filippi

QUERO VAS. Esce con gli amici per festeggiare l’acquisto dell’auto nuova e per aver riottenuto la patente, dopo che gli era stata sospesa per guida in stato d’ebbrezza. Ma durante la serata, eccede nelle bevute, e mentre torna a casa, a bordo dell’auto nuova, s’imbatte in una pattuglia dei carabinieri. Lui all’alt non si ferma. Ne nasce un inseguimento, lungo dieci chilometri, con i carabinieri che per fermarlo sono costretti ad esplodere un colpo in aria e poi uno ad una ruota dell’auto.

Alla fine, oltre alla denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, gli viene nuovamente ritirata la patente per guida in stato d’ebbrezza e l’auto nuova, una Nissan Juke, gli viene sequestrata ai fini della confisca. Protagonista della vicenda, emersa nel corso di un’udienza in un’aula del tribunale di Treviso, un uomo di 35 anni di Quero (difeso dall’avvocato Tullio Tandura).

Il fatto risale al 30 agosto del 2014 quando l’uomo di Quero scende nel Montebellunese per trascorrere una serata assieme ad alcuni amici. L’uomo è particolarmente felice ed ha due buoni motivi per festeggiare. Il primo è che ha appena riottenuto la patente dopo che gli era stata sospesa per alcuni mesi per guida in stato d’ebbrezza. Il secondo è per l’acquisto di una nuova auto, una Nissan Juke.

Nel corso della serata, però, il 35enne di Quero dimentica troppo in fretta la precedente disavventura del ritiro della patente e, secondo l’accusa, abbonda in bevute. Ed è probabilmente la consapevolezza di aver alzato un po’ troppo il gomito, nel corso della serata che, durante il viaggio di ritorno a casa, non si ferma all’alt di una pattuglia dell’Arma di Volpago del Montello. Il feltrino alla vista dei lampeggianti e della paletta schiaccia il piede sull’acceleratore e scappa.

A quel punto ne nasce un inseguimento, che termina soltanto dieci chilometri più avanti, in piazza Vittorio Emanuele III ad Arcade. Solo dopo aver esploso due colpi, uno in aria ed uno su una ruota della Nissan Juke, il 35enne è costretto alla “resa”.

I carabinieri lo portano successivamente nella caserma di Montebelluna dove l’uomo del Basso feltrino si rifiuta di sottoporsi all’alcoltest. Ciò non gli evita l’accusa di guida in stato d’ebbrezza ed il conseguente sequestro dell’auto appena acquistata ai fini della confisca.

I carabinieri, infatti, accertano sintomi quali l’alito vinoso, la difficoltà di articolare il linguaggio e l’equilibrio precario.

A quasi due anni dal fatto, ieri mattina, in tribunale a Treviso s’è aperto il processo a carico del 35enne di Quero. L’auto nuova, la Nissan Juke, è tuttora sotto sequestro in attesa che sia il giudice ad emettere la sentenza. Il rischio per l’imputato, che è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale, è che la macchina gli venga definitivamente confiscata.

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