Uccisa da un male incurabile a tre anni

Wiam Bathami era figlia di una cugina dell’atleta Abdoullah Bamoussa. La malattia le era stata diagnosticata otto mesi fa

ALPAGO. Sabato il suo piccolo cuore ha cessato di battere: Wiam, che con il suo nome arabo era messaggera di “armonia” e “pace”, aveva tre anni e mezzo e una malattia più grande del mondo. Un cancro al colon per il quale gli ospedali di mezzo Nordest non hanno potuto nulla.

Le era stato diagnosticato otto mesi fa, a maggio del 2017, ma negli ultimi giorni il male si era esteso senza lasciare speranza nei famigliari, mamma Fedila Baomussa e papà Mohamed Bathani, e nel cugino di mamma, l’atleta e siepista Abdoullah Bamoussa.

Sono come fratelli i componenti delle due famiglie di cugini che, entrambe di origini marocchine, vivono in Alpago da diversi anni e sono state colpite da questa durissima perdita: Wiam, Pace o Armonia, “bimba speciale” come la chiamavano in famiglia, occhi neri e capelli rossi, s’è spenta sabato scorso all’ospedale di Padova, dove era stata ricoverata dopo la diagnosi infausta che il tumore aveva raggiunto la testa.

La piccola, nata a Belluno, come racconta proprio lo zio mezzofondista azzurro, l’anno scorso aveva accusato dei problemi a una manina e a un piede, la mamma si era accorta che qualcosa non andava e si era preoccupata. La famiglia aveva deciso di approfondire il perchè di quel mal funzionamento di alcuni arti e poi quei fortissimi mal di testa, e ha fatto tappa dai primi medici, nei primi ospedali della provincia.

Il calvario era iniziato così e aveva toccato gli ospedali di Belluno, Feltre, Padova, poi Trento e di nuovo Padova.

«Uno dei tumori più aggressivi che potessero esserci, ci hanno riferito i medici che l’hanno avuta in cura e a Trento ci hanno detto che non ci sarebbe stata speranza, perchè ormai aveva raggiunto il cervello», racconta affranto l’olimpionico di Rio, Abdoullah Bamoussa. «Aveva un piede che non riusciva a poggiare bene e problemi a una manina. La mamma aveva capito che la bimba non era normale, che c’era qualcosa che non andava. Nel giro di due o tre giorni hanno trovato il problema. Otto mesi fa le è stato diagnosticato un male incurabile. Poi nell’ultimo periodo accusava sempre male a orecchie e testa: purtroppo era un tipo di tumore fra i più aggressivi. Sono andati a Trento e lì hanno fatto ulteriori accertamenti. Se n’è andata sabato scorso all’ospedale di Padova».

Wiam, (che lascia anche un fratellino in età di seconda elementare), dal Bellunese sarà sepolta in terra araba, ad Agadir in Marocco, paese di origine dei famigliari. La cerimonia è prevista per domani o giovedì al massimo: si attendono i documenti da Padova per permettere a una decina di famigliari di scendere in aereo e portare la salma sulla città di mare, dove Wiam, Pace, la “bimba speciale”, sarà sepolta.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi