Uccisa da una pugnalata: muore giovane di Sospirolo
SOSPIROLO. Era riversa sul pavimento, con un grosso coltello da cucina conficcato nel petto, all’altezza del cuore. A trovare il cadavere della 26enne Zoi Tsirogiannis, di origini greche ma cresciuta a Sospirolo, è stato mercoledì sera il cognato. L’uomo era stato allertato dagli insegnanti della scuola frequentata dal figlio di soli 5 anni della giovane madre: non vedendo la ragazza al termine delle lezioni avevano deciso di avvisare i parenti.
Dopo alcune ore di ricerche l’uomo aveva suonato al campanello dell’abitazione di Settimo Torinese dove la 26enne risiedeva con il marito e il figlio, ma non ricevendo risposta e trovando la porta chiusa a chiave aveva deciso di entrare da una finestra dell’appartamento, posizionata al piano rialzato. Poco dopo la sconvolgente scoperta e la chiamata al 112, giunti sul posto con un’ambulanza del 118, il cui medico non ha potuto tuttavia far altro che constatare l’avvenuto decesso.
Un “giallo” ancora da risolvere, con gli inquirenti che al momento non escludono alcuna pista, compresa quella del suicidio, anche se i rilievi effettuati nell’appartamento dal personale del Ris dei carabinieri non avrebbero fatto emergere messaggi lasciati dalla ragazza.
L’ispezione cadaverica effettuata già mercoledì notte sul corpo della giovane, tuttavia, avrebbe fatto emergere elementi compatibili con la tesi di un ultimo disperato gesto. Sul petto della 26enne, vicino alla ferita mortale, sono state rinvenute altre due ferite (superficiali e riconducibili a pochi istanti prima del decesso), tali da far pensare che la giovane avesse effettuato due tentativi prima di trovare la forza di affondare il coltello. L’abitazione dove è stato trovato il cadavere della 26enne, inoltre, risultava chiusa a chiave dall’interno e non sono stati trovati segni di effrazione, nè di colluttazione. Nulla di rilevante sarebbe emerso anche dall’analisi dei tabulati telefonici e dall’interrogatorio a cui è stato sottoposto il marito nelle ore successive al ritrovamento del corpo.
La procura di Ivrea, tuttavia, ha disposto l’autopsia sul corpo della 26enne, che sarà effettuata questa mattina.
Zoi Tsirogiannis, di origini greche, era nata in Germania ma, ancora bambina, dopo la separazione dei genitori aveva seguito a Sospirolo il padre, molto conosciuto in zona per essere il gestore del bar Taverna a Susin. Proprio a Sospirolo (dove vivono anche quattro suoi fratelli), Zoi aveva frequentato le locali scuole medie prima di iscriversi all’istituto professionale “T.Catullo” di Belluno. Ultimati gli studi, poco più che maggiorenne, si era quindi trasferita con il compagno a Settimo Torinese. Dopo la nascita del figlio, però, i primi problemi. Come riferito da vicini e conoscenti, infatti, sembra che la giovane soffrisse di crisi depressive, forse aggravate anche da recenti problemi legati al lavoro.
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