Udine: «Subito la pista verso Sappada»
SAPPADA. «Cara Debora, vuoi incassare Sappada? Fuori i 3 milioni e mezzo per il collegamento sciistico con Forni Avoltri». Così Piero Fontanini che ieri pomeriggio ha presieduto giunta e consiglio provinciale di Udine a Forni Avoltri. Il presidente della Provincia ha lanciato la sollecitazione mentre Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, ha letto un impegno scritto di Gian Marco Centinaio, capogruppo del Carroccio al Senato: alla prossima conferenza dei capigruppo sarà depositata la richiesta che si passi immediatamente al voto del disegno di legge per il distacco di Sappada dal Veneto.
Chissà come reagirà il leghista Luca Zaia, presidente del Veneto. «Io direi piuttosto: chissà cosa farà il Pd, visto che si è impegnato, a parole, a dar corso comunque al referendum del 2008», raddrizza il tiro il presidente Fontanini.
Ieri erano presenti il sindaco di Sappada, Manuel Piller Hoffer, ed il Comitato dei referendari. «Nessun proclama, vogliamo la certezza che il passaggio di Sappada al Friuli venga calendarizzato», li ha rassicurati la consigliera Zilli.
I seguaci di Salvini, fra l’altro, torneranno da queste parti il 29 aprile per approfondire le radici storiche del rapporto tra Sappada e il Friuli, in particolare con Forni Avoltri. Fontanini, dal canto suo, è stato molto chiaro: se Sappada, per la sua storia, ha diritto di ritornare alla madrepatria friulana, Forni Avoltri e l’intera valle hanno bisogno di Sappada per rilanciarsi turisticamente.
La convenienza, dunque, è reciproca. Da anni, ormai, Forni Avoltri attente il collegamento tra le piste di Sappada e quelle dell’impianto di biatlhon alle spalle del paese. Un impianto a dimensione mondiale, ma poco sfruttato. «Il costo è limitato, di 3 milioni e mezzo. La Regione», osserva Fontanini, «anziché investire 20 milioni a Pramollo, fra l’altro per portare sciatori all’Austria, ritagli la cifra contenuta dell’investimento locale e permetta, finalmente, che decolli questo collegamento. Che mai arriverà se Sappada resterà in Veneto».
Ne è convinto anche Piller Hoffer. «Ne parliamo da troppi anni, ci auguriamo, indipendentemente dal passaggio di confine, che finalmente si possano sviluppare le opportune sinergie. Sappada è pronta a mettere in campo la sua centralità turistica».
Il sindaco ne parlerà a breve alla governatrice Debora Serracchiani: per cercare di fare chiarezza sul nostro futuro, come precisa, in ogni senso. Anche il primo cittadino di Sappada, in ogni caso, si aspetta di «uscire molto presto da questo limbo, col voto in Senato».
A Piller Hoffer Fontanini ha fatto dono della Storia del Friuli, un volume di Pio Paschini, in cui si certifica che Sappada è stata originariamente alle dipendenze ecclesiastiche della Pieve di Gorto, vicino ad Ovaro. La storia, dunque, è dalla parte del distacco dal Veneto, ma - hanno detto i referendari - bisogna far presto, non possiamo aspettare l’autunno per il voto in Senato, magari dopo il referendum sulle riforme.
La lettera di Centinaio ha portato conforto, anche se gli uomini del Comitato hanno subito precisato che non si illudono sull’auspicata svolta del Pd. «La buona volontà dei suoi esponenti», ha chiosato Fontanini, «è certificata dall’impegno del capogruppo Ettore Rosato di portare il voto alla Camera, quanto prima. Ma se deve passare ancora al Senato?»
Francesco Dal Mas
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