Ufficio scolastico, chiesto l’intervento di Roma

Contro la carenza di personale il prefetto mobiliterà i Ministeri dell’economia e della Funzione pubblica. Nel frattempo si conta sulle mobilità e sui distacchi
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. «A mobilitarsi deve essere non solo il Miur, ma anche il Ministero dell’economia e quello della Funzione pubblica. Nel frattempo, in attesa di una soluzione definitiva, si dovrà tamponare la carenza di personale all’Ufficio scolastico territoriale (Ust) ricorrendo a varie opzioni, tra cui la mobilità intercompartimentale o ai distacchi anche incentivati».

Sarà il prefetto Francesco Esposito ad inviare al governo la richiesta di una maggiore attenzione alla realtà bellunese e alla difficoltà dell’ex Provveditorato che rischia di avere dei risvolti «sulla tenuta sociale del territorio. Senza la scuola e un ente che gestisca le funzioni specifiche in maniera adeguata, c’è il rischio che gli effetti ricadano nel territorio, un territorio come quello bellunese che già soffre dello spopolamento». Chiara la posizione dell’inquilino di palazzo dei Rettori di Belluno dove ieri si sono riuniti la dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame, dell’ufficio provinciale Michela Possamai, i sindacati di categoria della scuola e della funzione pubblica e le rsu. Un incontro richiesto per la grave carenza di personale dell’ex Provveditorato bellunese che da un organico di 24 persone si trova ora con 8, numero che scenderà ancora a gennaio per ulteriori pensionamenti.

Questo personale deve gestire tutte le procedure dei 289 plessi locali. «La scelta di tenere qui un ufficio scolastico è stata presa ancora tempo fa a garanzia delle scuole del territorio», ha commentato al termine Beltrame, «ma purtroppo manca il personale. Per sbloccare la situazione non serve solo l’azione del Miur, ma anche dei ministeri dell’Economia e della Funzione Pubblica da cui dipende il personale del Provveditorato. E su questi fronti si muoverà il prefetto».

Intanto «la risposta nell’immediato non sarà univoca», ha spiegato Possamai. «Dovremo attingere a tutte le fonti possibili come la vecchia graduatoria regionale ancora bloccata, le mobilità da enti locali come la Provincia o tramite i distacchi dalla scuola ai nostri uffici. Così cercheremo di andare avanti per i prossimi 2-3 mesi, sperando che poi la situazione migliori».

«L’Ufficio è al collasso», ribadisce Gianluigi Della Giacoma della Fp Cgil, «serve un intervento veloce». Soddisfatti gli altri sindacati. «È stato un incontro importante», commentano Milena De Carlo dello Snals e Lorella Benvegnù della Cisl scuola, «perché ha evidenziato da un lato le difficoltà, e dall’altro l’eccellenza del nostro Ufficio scolastico. Importante anche che il prefetto abbia riconosciuto il ruolo sociale della scuola all’interno del territorio. Ora le forze politiche che hanno scelto di tenere l’ufficio scolastico devono anche farsene carico e dargli gli strumenti e le risorse umane per svolgere appieno il proprio compito».

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