Un accordo per salvare le tredicesime

BELLUNO. Le aziende sono allo stremo e lo dimostra il fatto che l’appuntamento dicembrino con le tredicesime diventa un ostacolo difficile da oltrepassare. Quest’anno, per molte imprese il...
Nell'immagine d'archivio, banconote da 50 e 100 euro. ANSA / ETTORE FERRARI
Nell'immagine d'archivio, banconote da 50 e 100 euro. ANSA / ETTORE FERRARI

BELLUNO. Le aziende sono allo stremo e lo dimostra il fatto che l’appuntamento dicembrino con le tredicesime diventa un ostacolo difficile da oltrepassare. Quest’anno, per molte imprese il pagamento delle indennità supplementari per i lavoratori è diventato un incubo. Tanto che per permettere ai dipendenti di vivere più tranquillamente il Natale, Confartigianato Belluno ha deciso di siglare un accordo con un «importante istituto di credito affinché possano essere finanziate le imprese che hanno difficoltà a pagare le tredicesime», dicono dall’associazione.

Un gesto estremo che mai era stato fatto prima in provincia di Belluno da una associazione di categoria. «La situazione è più difficile dell’anno scorso», precisa il presidente degli Artigiani Giacomo Deon, «almeno per quanto riguarda il nostro settore, ma sono convinto che gli imprenditori preferirebbero fare a meno di pagare le tasse, piuttosto che negare le competenze ai loro dipendenti», azzarda esagerando Deon, che poi aggiunge: «Malgrado quello che dicono gli altri, sono gli artigiani a continuare a fare da banca, visto che sono tra i pochi che ancora pagano gli stipendi ai loro lavoratori. Cerchiamo di non licenziare, ma così facendo, svolgiamo il ruolo di ammortizzatore sociale».

«Le difficoltà ci sono è sono tante, soprattutto quest’anno, quando i nodi hanno iniziato a venire al pettine», dicono anche dall’Appia. «La situazione non può che essere peggiorata e le difficoltà per pagare le tredicesime diventano molto elevate».

E sono diverse le imprese che hanno già proposto ai loro dipendenti di poter corrispondere l’emolumento in ritardo, magari entro la prima quindicina di gennaio.

«Il problema in provincia è noto e inizia ad acuirsi», sottolinea il segretario della Cgil, Ludovico Bellini, «le banche danno sempre meno credito, visto che hanno iniziato a restringere i cordoni delle borse, e le piccole e medie imprese si trovano in crisi di liquidità. La speranza è che questa crisi finisca al più presto, e che questo sia l’ultimo anno in cui ci troviamo in questa situazione; in caso contrario, non so se questo territorio riuscirà a reggere l’urto», precisa Bellini. «Potremmo farcela soltanto se saremo in grado di fare fronte comune e di essere uniti nei fatti e non solo a parole. Finché ognuno di noi continuerà a pensare al proprio orticello o feudo che dir si voglia, non riusciremo a venire a capo di questa situazione». (p.d.a.)

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