Un altro flop sul Sella ma le Province autonome danno un quadro diverso
LIVINALLONGO. Flop per il secondo giorno sul Passo Sella, con risalita di presenze sugli altri valichi. «Abbiamo registrato tra il 40 e il 50% in meno di introiti», fa sapere, preoccupato, Allan Perathoner del Resort Sella. Tant’è che ieri mattina, proprio da lui, si è riunito il Comitato Salvaguardia Passi sollecitando l’incontro già richiesto con Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano e, nell’attesa, rinviando la protesta («solo di pochi giorni») in agenda stamani.
Ma ieri sera, quando albergatori, ristoratori e rifugisti sono venuti a conoscenza dei primi dati ufficiali sulla giornata di lunedì, diffusi dalle Province, volevano riconvocarsi immediatamente per gridare allo scandalo. «Lo scandalo di un imbroglio», spiega Osvaldo Finazzer, il loro coordinatore. «Lunedì è stato ufficialmente comunicato che sul passo Sella sono saliti 750 veicoli, sui 2165 pass che erano disponibili. Ieri si dava il conto, da parte della stessa fonte, di 2231. Una differenza astronomica».
i controlli del comitato. Il Comitato ha deciso di attivare controlli in proprio, attraverso una telecamera, come aveva fatto l’anno scorso in occasione dei green days. «Ieri ho trascorso alcune ore al bivio tra le strade che salgono al Sella e al Pordoi», racconta Finazzer. «Per un’auto diretta al Sella, ben 9 svoltano a destra, verso il Pordoi». Il tentativo, par di capire, è di invertire il giro tradizionale dei passi: prima il Pordoi, poi giù ad Arabba, quindi su al Campolongo, per raggiungere la Val Badia e salire al Gardena, per rientrare dal Sella dopo le 16.
la richiesta. I componenti del Comitato hanno deciso di rivolgersi a Kompatscher e al presidente Ugo Rossi per sollecitare un immediato intervento: l’installazione di una segnaletica verticale nuova, con i cartelli liberi dal cerchio rosso di divieto di transito e con l’invito, ben evidente, di munirsi di pass anche se l’accesso resta libero. È da contrastare, è stato detto, il messaggio arrivato all’opinione pubblica che i pass sono chiusi. Per la seconda giornata, dunque, si è ripetuto «il disastro della prima», come ammette Perathoner. Ma dalle Province vengono diffuse informazioni di segno completamente opposto.
i dati delle province. Il traffico totale di lunedì rispetto alla stessa giornata del 2017 è calato di 68 veicoli leggeri: da 2231 a 2299, con un calo del 3%, anziché del 40 come sostenuto dagli operatori turistici. Nella fascia 9-16 (a traffico regolamentato) il calo sarebbe stato di 317 veicoli leggeri (-19,5%). Nelle rimanenti ore della giornata ha, invece, registrato un incremento di 249 veicoli leggeri (37,2%).
Dall’analisi dei dati – riportano i tecnici - appare che la regolazione del traffico abbia consentito di allungare il periodo giornaliero durante il quale il passo è raggiunto dai mezzi a motore e di ridurre significativamente il transito orario massimo evitando i picchi di congestione nelle ore centrali della giornata. Infatti, nel 2017 le ore a maggior transito (superiori a 110 veicoli/ora con punte fino a quasi 300) sono state 8, mentre nel 2018 undici. «Il risultato è che non abbiamo avuto la clientela programmata per continuare l’attività». —
Francesco Dal Mas . BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi