Un anno per rilanciare i Giochi nel Bellunese

La vera sfida per l’intera provincia di Belluno nel 2025 porta il nome Olimpiadi Milano Cortina 2026

Alessandro Zago
Le bandiere olimpiche
Le bandiere olimpiche

La vera sfida per l’intera provincia di Belluno nel 2025 porta il nome dei Giochi invernali 2026.

Sì, perché ci vorrà un anno intero per cercare di smuovere l’interesse che oggi manca quasi totalmente, da parte del territorio, intorno alle Olimpiadi Milano Cortina. Basta guardarsi in giro. Parlarne, non se ne parla. Manco al bar. A parte le periodiche proteste degli ambientalisti, per gli alberi sacrificati per la costruzione della pista da bob, a Cortina. E bandiere, manifesti e loghi – che per un evento simile dovrebbero già circolare a iosa – sono assenti o quasi.

C’è più apparente interesse, per la forza del marketing, in quel di Milano. Sarà forse perché le gare più importanti non si giocano nel Bellunese? No c’è dell’altro, forse dovuto all’insofferenza per i disagi creati dai lavori in corso e soprattutto per quelli che verranno. Vissuti come un fastidio, non come prospettiva per il territorio.

Eppure la partita in gioco è importante. Altrove, gestito come si deve, l’evento Olimpiadi ha dato risultati, un ritorno economico, indotto. Qui pare invece, ad oggi, un gigante dai piedi d’argilla. Anzi: un corpo estraneo.

Ma c’è anche chi ci ha messo del suo: la stessa macchina organizzativa non è che ami dialogare con il territorio, lo fa a senso unico. E non sono mancate le polemiche, dietro le quinte.

Ad esempio sempre tra gli organizzatori e gli industriali. Organizzatori che non hanno gradito che l’associazione degli industriali delle Dolomiti abbia reso pubblica la disponibilità a ospitare un ufficio promozionale dell’evento anche a Belluno (capendo che bisogna darsi una mossa), pronta a mettere a disposizione alcune stanze della propria sede. Per cercare appunto di pubblicizzare di più i Giochi sul territorio. E gratis. Bene, no? No. L’uscita ha infastidito.

Il presidente della provincia Padrin ha invitato a piazzare in giro qualche simbolo olimpionico in più. Niente: a parte Cortina, gli altri Comuni hanno fatto spallucce. Tra dispetti, incidenti diplomatici e indifferenza, ci aspetta un 2025 all’affannosa ricerca di un piano di (ri)lancio dei Giochi.

 

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