Un avvio stentato in farmacia per la ricetta bianca

Medici agordini in difficoltà per i collegamenti a Internet I farmacisti: «Connessioni lente, disagi per i nostri pazienti»

BELLUNO. «Qui è una gran confusione: il sistema informatico non funziona a dovere, si fa fatica a prendere la linea e questo fa sì che si allunghino i tempi di attesa per i pazienti. Siamo anche costretti a consegnare le ricette rosse, invece del promemoria bianco, che da oggi (ieri per chi legge, ndr) dovrebbe essere andato a regime».

Umberto Rossa, presidente dell’Ordine provinciale dei medici, parla di un avvio «stentato e difficoltoso», del cosiddetto “promemoria”, la ricetta bianca che ha preso il posto di quella rossa e che porterà pian piano alla prescrizione elettronica: in poche parole, il paziente non avrà più alcuna ricetta dal medico, ma solo un codice che la farmacia introdurrà in un sistema informatico per capire quali siano i farmaci consigliati dal medico. Promemoria che ad oggi viene usato soltanto per la prescrizione di medicinali (per le visite resta ancora in vigore la ricetta rossa).

La dematerializzazione della prescrizione medica si appoggia su una piattaforma regionale. Ma come funziona il tutto? Il paziente si reca con il promemoria consegnato dal medico di famiglia in farmacia. Qui, passando al lettore i codici riportati sul documento bianco, appare la ricetta su un video. Un modo per tenere sotto controllo il consumo di farmaci in vista anche della realizzazione del fascicolo sanitario elettronico veneto. Ma se il collegamento Internet si inceppa sono dolori. E in provincia di Belluno questa eventualità non è così remota. «Non riusciamo a far funzionare il programma», dice Rossa, che opera a Cesiomaggiore. «E molti altri colleghi si trovano nelle mie stesse condizioni. Questo crea disagi a noi e soprattutto ai nostri pazienti, che devono attendere di più il loro turno. Nei prossimi giorni chiameremo i tecnici per sistemare il problema».

Le cose non sono filate lisce nemmeno in Agordino, come riferisce il fiduciario del medici di medicina generale, Fabio Bortot: «A Belluno il collegamento Internet funziona abbastanza bene, ma in altre parti della provincia, come ad esempio l’Agordino, non è così e alcuni colleghi sono stati costretti a consegnare ai loro assistiti ancora la ricetta rossa. E non si sa fino a quando si andrà avanti così».

Per i farmacisti le cose sono andate un po’ meglio: «D’altra parte», spiega il presidente di Federfarma, Roberto Grubissa, «stiamo sperimentando questo sistema già da un anno. Diversi pazienti, comunque, sono arrivati con la ricetta rossa. Se tutti questi controlli serviranno per risparmiare i costi del ricettario allora ben venga, anche perché i controlli si facevano già prima».

Qualche problema di collegamento però c’è stato anche per i farmacisti. «Le connessioni sono lente e ciò allunga i tempi di attesa anche per i pazienti», sottolinea Athos Boco, titolare dell’omonima farmacia. «I più preoccupati erano i pazienti», commenta il farmacista Gianfranco Venturelli di Federfarma. «Tutto andrà a costituire il fascicolo sanitario elettronico, ma nessuno sa a chi saranno accessibili i dati e con che tipo di tutele».(p.d.a.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi