Un “cacciatore di teste” per il manager «La partita va chiusa prima di Natale»
Sarà un “cacciatore di teste” a individuare il manager per le Olimpiadi del 2026. E non è escluso che il nome venga dato già nel prossimo vertice del Comitato di indirizzo che si terrà il 7 ottobre a Verona.
Questo il risultato della riunione di ieri a Milano tra il presidente del Coni Giovanni Malagò, il sindaco Beppe Sala, il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente del Veneto Luca Zaia, collegato in videoconferenza, i presidenti delle Province di Trento, Maurizio Fugatti, e di Bolzano, Arno Kompatscher (anche loro in videoconferenza) e il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina.
La società di “cacciatori di teste” incaricata di individuare il nome del Ceo chiamato a guidare il Comitato organizzatore dei Giochi è la “Spencer Stuart”.
«Si darà mandato all’headhunter di individuare nomi, da un minimo di tre a un a massimo cinque», ha osservato ieri Malagò, «da sottoporre ad una riunione che ci vedrà ospiti del governatore Zaia a Verona il prossimo 7 ottobre, visto che il 3 a Milano è prevista la visita del Presidente della Repubblica Mattarella».
All’incontro, ha specificato Malagò, ci saranno anche i presidenti di Trento e Bolzano «che sono stakeholder di questo progetto». «Ognuno di noi, se ha un nominativo da indicare, lo comunicherà all’headhunter che lo contatterà per verificare la disponibilità e la fattibilità», ha specificato ancora il numero uno del Coni.
Quanto a vertice di Milano, Zaia ha detto che si è trattato di «una riunione proficua. Tutta la partita si deve chiudere prima di Natale, compresa l’approvazione da parte del Parlamento della Legge Olimpica, che chiarisce ogni singolo aspetto. Il Governo? Se c’è, batta un colpo. Perché il Pd, sempre attento alla questione olimpica, ritengo che non possa sottostare ai diktat dei Cinquestelle».
Il manager a capo dei Giochi dovrà essere, secondo il sindaco di Milano Sala, una persona disponibile a rimanere fino all’anno olimpico, quindi al 2026, e a dedicare sei anni della propria vita a questo traguardo. «Che sia italiano o straniero», ha aggiunto, «non è un tema. Ma se parla la nostra lingua è certamente meglio; importante è anche che abbia già avuto esperienze nel settore pubblico mentre fondamentale sarà la questione della remunerazione».
Per quanto riguarda la Legge Olimpica, ha precisato Malagò, «chiederemo un incontro al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora per entrare nel dettaglio di quelle che sono le esigenze del contratto e gli impegni presi col Cio al momento della firma». L’incontro potrebbe tenersi martedì prossimo.
«I punti fondamentali della legge olimpica», ha spiegato Malagò, «sono quelli che il Cio ha richiesto e che ogni Stato deve ottemperare, in base alle esigenze del Comitato Olimpico Internazionale, sui temi della sicurezza, della fiscalità, delle dogane e dei visti, per garantire che non ci siano problemi di carattere internazionale e diplomatico con certi Paesi».
Ieri, intanto, è stata ufficializzata anche la presenza di Trento e Bolzano negli organismi di gestione indicati nel documento di candidatura approvato dal Cio alla fine dello scorso mese di giugno. «Siamo già al lavoro con tutti i soggetti coinvolti», sottolinea il presidente della Provincia di Trento Fugatti, «in un’ottica di collaborazione, concretezza e parità, in tutti i tavoli e organismi che serviranno a realizzare questo evento così importante». Particolarmente soddisfatto dell’esito del vertice milanese il sindaco di Cortina Ghedina, che ha confermato di essere «in attesa fiduciosa» dell’incontro del 7 ottobre a Verona. –
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