Un calcio all’isolamento con i palloni del Belluno
BELLUNO. Il pallone oltre la rete. Quella che sovrasta la recinzione della casa circondariale di Baldenich in questo caso. Anche a Belluno il calcio esce dal campo per entrare nel sociale, grazie all’iniziativa che ieri mattina ha visto nove palloni varcare i cancelli del carcere per regalare un sorriso ai detenuti. A portarli (e donarli) è stata una delegazione dell’Ital Lenti Belluno, accompagnata dal prefetto Esposito e dal questore Morelli, che ha così voluto aderire al percorso di apertura della realtà carceraria verso la comunità bellunese intrapreso dalla direttrice di Baldenich, Tiziana Paolini.
I nove palloni da calcio, ancora avvolti nel cellophane, hanno varcato cancelli e inferriate, raggiungendo il cuore del penitenziario per essere consegnati a una rappresentanza dei detenuti. Volti soddisfatti e grati quelli che hanno fatto da premessa anche a qualche battuta “calcistica” scambiata con prefetto, questore e dirigenti gialloblù. «Io tifo Inter, lui Fiorentina, a lui interessa solo la sua nazionale, quella ungherese», si è “confessato” un carcerato. «Abbiamo seguito gli Europei, certo. Alla fine speravo vincesse la Francia, per tutto quello che quel popolo ha passato con gli attentati terroristici. Sarebbe stato bello».
Qualche palleggio per testare i nuovi palloni, poi il saluto dei detenuti alla delegazione, che ha proseguito verso il campetto di calcio interno. Uno spazio angusto incastonato tra le alte mura di Baldenich, con protezioni in gommapiuma appese qua e là per prevenire infortuni e un terreno di gioco (in ghiaia) trasformato in una piscina dalle recenti piogge. Un’immagine forte, mentre alle spalle dei visitatori l’isolata protesta di un detenuto (subito riportato a più miti consigli dai vicini di cella) ha solo momentaneamente incrinato quel clima disteso tra popolazione carceraria e polizia penitenziaria che si respirava ieri a Baldenich.
«La decisione della dirigenza del Belluno Calcio di donare alcuni palloni da calcio alla popolazione carceraria, e l’averlo voluto fare di persona, è stato un segnale importante, che avvicina e che fa sentire i nostri detenuti parte della comunità bellunese», ha congedato gli ospiti la direttrice di Baldenich. «Un interesse concreto quello dell’Ital Lenti Belluno, che si è dimostrata subito disponibile anche per l’organizzazione di un torneo tra detenuti, forze dell’ordine e dirigenti gialloblù, oltre che per darci una mano con la sistemazione del campetto da calcio, una valvola di sfogo imprescindibile per il penitenziario».
Sport che a Baldenich entrerà comunque anche il 30 luglio, quando sarà stipulata una collaborazione con il Centro sportivo italiano (Csi) per la promozione di altre discipline, mentre «a settembre, grazie al corso di informatica, nascerà il giornalino del carcere, scritto dai detenuti, con una visione anche cittadina. Sarà un’appendice della rivista Ristretti Orizzonti edita a Padova».
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