Un centinaio di persone per Libera
AURONZO. Londra e il Sudafrica si incontrano ad Auronzo per parlare di prostituzione e immigrazione. Un centinaio di persone provenienti da tutto il Cadore hanno partecipato all’incontro sul tema organizzato dal Presidio Barbara Rizzo di Libera Cadore al quale ha partecipato Mirta Da Prà Pocchiesa, giornalista, ricercatrice, scrittrice e collaboratrice del Gruppo Abele e di don Luigi Ciotti, insieme a studiose inglesi e sudafricane.
«Negli anni Ottanta» ha spiegato, «in Italia il fenomeno della prostituzione era ridotto: eliminate dalla legge Merlin le case chiuse, la situazione era limitata a poche migliaia di prostitute lungo le strade. Al chiuso non avevano più la possibilità di lavorare. Poi iniziarono ad arrivare le ordinanze dei sindaci che le scacciavano dalle strade e punivano i clienti. Fu così che la prostituzione, con l’arrivo delle prime ragazze estere, iniziò a spostarsi nei centri di massaggio e all’interno dei club privati. Oggi in Italia si presume siano presenti oltre 60 mila prostitute, tra le quali le italiane sono al terzo posto, mentre al primo ci sono le ragazze nigeriane, seguite dalle romene».
Dopo l’introduzione di Maria Grazia Petroni, responsabile di Libera, Piermario Fop ha illustrato con dei grafici lo sviluppo dei profughi nel mondo ed in Italia, dove nel 2016 sono arrivati 355 mila richiedenti asilo, mentre fino alla fine di marzo ne sono arrivati altri 30 mila. Da questi numeri ha iniziato il suo intervento Mirta Da Prà per parlare della tratta degli esseri umani, veri e propri schiavi del XXI secolo.
«Mi occupo di un gruppo formatosi negli ultimi anni su iniziativa di don Luigi Ciotti» ha esordito, «che dopo aver raccolto per molti anni i ragazzi di strada, si occupa ora anche di tratta di esseri umani e prostituzione». Il fenomeno della prostituzione è stato analizzato a partire dalla sua evoluzione nella storia fino ad oggi. «Ho conosciuto delle realtà in Nigeria» ha proseguito, «dove la fame è talmente tanta che molte famiglie spingono una loro figlia ad arrivare in Europa per prostituirsi e mandare i soldi a casa: è l’unico modo che hanno per poter mangiare». (v.d.)
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