Un cespuglio ferma la caduta “miracolata” a Cencenighe
CENCENIGHE. Aveva evidentemente chiesto troppo al suo fisico, rimanendo senza forze proprio sul tratto più impegnativo della ferrata. Una situazione troppo pericolosa per provare a cavarsela, con l’amico che era con lui costretto a chiedere aiuto al 118, che alle 10.30 ha inviato. I due, infatti, stavano affrontando l’impegnativo tratto iniziale della Ferrata Cesare Piazzetta al Piz Boè quando il 61enne R.S., altoatesino di Merano si era sentito male, per affaticamento. Recuperato con un verricello di 20 metri l’uomo è stato elitrasportato all’ospedale di Belluno, da dove è stato dimesso nel pomeriggio.
Un escursionista soccorso anche in Val Fiorentina. Salito in seggiovia con moglie e amici a Cima Fertazza (Selva di Cadore), il 76enne veneziano A.F. di Favaro Veneto, si è sentito poco bene durante la discesa a piedi verso Malga Fontanafredda. Sul posto, alle 12.30, il Cnsas della Val Fiorentina. L’uomo è stato raggiunto in jeep e poi trasferito in ambulanza all’ospedale di Agordo per accertamenti.
Alle 15 l’elicottero del Suem è stato inviato al Boral della Besausega (Cencenighe), dove un’escursionista di Firenze, D.B. di 58 anni, mentre si trovava con il marito era caduta da una cengia del sentiero numero 765 (che porta al Bivacco Bedin) sulla scarpata sottostante rotolando per una trentina di metri, fermata solo da un cespuglio prima di un salto di centinaia di metri. L’eliambulanza ha recuperato la donna, trasportandola (con il marito sotto choc) all’ospedale di Belluno con una caviglia fratturata, trauma cranico e contusioni. Eliambulanza intervenuta, su richiesta del gestore, anche al rifugio Coldai (Zoldo Alto), dove il 61enne L.V.F. di Padova si era procurato uno strappo a una gamba mentre si trovava a Forcella Coldai. L’uomo è stato accompagnato all’ospedale di Agordo.
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